La disgustosa farsa degli ipocriti a piedi scalzi

Marce a piedi scalzi che dimenticano i Signori della Guerra

 

Migranti: marcia a piedi scalzi a Bari

Non sappiamo se addebitarla alla goebbelsiana capacità dei mass media mainstrem di travisare la realtà o alla dabbenaggine di tante “anime belle” della “Sinistra”. Di certo, c’è da riflettere sulla, prevedibilmente affollata, “Marcia delle donne e degli uomini scalzi” indetta, per l’11 settembre, anche da organizzazioni come CGIL e ARCI (che invocavano la No Fly Zone in Libia) o come  Amnesty International, (che troppo spesso, negli ultimi decenni ha dato retta, per le sue accuse, a fonti di parte favorendo così interventi militari). insomma, da organizzazioni che la guerra (e il conseguente fiume di profughi) l’hanno nei fatti, fomentata.

Preceduta da una martellante campagna mediatica  contro l’Ungheria e la Cecoslovacchia (che, almeno, la guerra contro la Libia e la Siria… non l’hanno fatta) basata, soprattutto,  su una inverosimile  fotografia  (che accomunava il trattamento da essi dato ai profughi come una nuova Shoah) la tragedia di innumerevoli profughi che dalla guerra si riversano in Europa è stata, finalmente, “spiegata” su tutti i media nientedimeno che dal generale – Martin Dempsey, Capo di stato maggiore delle Forze armate Usa. Che una soluzione per arginarla ce l’ha: invadere la Libia e la Siria per impedire l’attività dei  “trafficanti di esseri umani”. Insomma, altre guerre.

Di fronte a questo stravolgimento della realtà, sarebbe stato lecito aspettarsi un qualche ripensamento da parte dei tanti che avevano animato il Popolo della Pace e che, almeno dal 2011, sono andati in letargo. Così non è stato. Anzi, è stato fatto di peggio. Identificando come responsabili della tragedia dei profughi non già le guerre (e chi le ha volute) ma i vari Salvini e Orban, hanno indetto questa “marcia a piedi scalzi” che non solo, nel suo appello, non cita una sola volta la necessità di una mobilitazione contro la guerra ma che arriva a chiedere l’apertura di “corridoi umanitari”, già cavallo di battaglia di guerrafondai come Erdogan, Kerry, Hollande, Gentiloni e compagnia bella. Insomma, un lasciapassare per nuovi conflitti.

 

La “Marcia delle donne e degli uomini scalzi” come quella per “Je suis Charlie”? A quest’ultima parteciparono in prima persona quasi tutti i Signori della Guerra. Per quella del 11 settembre ci si dovrà accontentare, considerando l’annunciata partecipazione, per ora,  di campioni di pacifismo come Gad Lerner, Lucia Annunziata, Roberto Saviano… Ma temiamo che il peggio debba ancora arrivare.

La Redazione di Sibialiria

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