Arabia Saudita: Isis rivendica l’attentato nella moschea sciita

 

Il gruppo jihadista dello Stato Islamico ha rivendicato l’attentato nella moschea sciita, nel villaggio di al-Qadeeh, dove un kamikaze si è fatto esplodere uccidendo diverse persone. In un comunicato diffuso da alcuni account Twitter vicini all’organizzazione terroristica, si afferma che “i soldati del califfato nella provincia di Najd” sono i responsabili dell’attacco. Inoltre, i jihadisti hanno promesso “altri giorni bui” per gli sciiti finché non “saranno cacciati dalla Penisola Arabica”.

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L’Isis ha anche pubblicato una foto del presunto autore dell’attentato, Abu Amer al-Najdi (nella foto), precisando che si è fatto saltare in aria azionando una cintura esplosiva. Resta incerto il bilancio delle vittime. Per la tv satellitare al-Jazeera i morti sarebbero circa 20 e i feriti 100. Secondo la Bbc invece sarebbero morte 10 persone. Nella moschea – che si trova nella provincia di Qatif, cuore della minoranza sciita – al momento dell’esplosione si trovavano circa 150 persone riunite per le preghiere del venerdì. Il ministero dell’Interno ha confermato l’esplosione e ha reso noto che il terrorista indossava un giubotto esplosivo. Non ha fornito però un bilancio certo delle vittime.

I responsabili dell’attentato suicida hanno l’obiettivo di “provocare una spaccatura tra i figli della nazione”. Così ha commentato l’attentato il Gran Mufti Aziz Al ash-Sheikh, la massima autorità religiosa saudita, in un’intervista alla tv di Stato di Riad. Il religioso ha definito l’attacco un’azione “dolorosa” e “criminale” contro “figli della patria”.

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