UE all’attacco contro la Croazia: tagliare pensioni e stipendi

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La Commissione europea ha chiesto alla Croazia un ulteriore sforzo per la diminuzione del deficit dei conti pubblici di un ulteriore 0.4 per cento del Pil, pari a 175 milioni di euro, ma il governo di Zagabria ha già annunciato di non avere intenzione di tagliare le pensioni e gli stipendi dei dipendenti pubblici nell’anno in cui sono attese le elezioni politiche. “Faremo un altro sforzo per risparmiare in vari modi, in particolare nelle società pubbliche, e saranno necessarie delle correzioni su alcune accise”, ha dichiarato il ministro dell’economia Branko Grcic, che ieri a Bruxelles ha discusso con il commissario per gli Affari economici e Monetari, Pierre Moscovici, della procedura per deficit eccessivo contro la Croazia.

Entro la settimana prossima la Croazia deve presentare a Bruxelles un pacchetto di misure con riforme strutturali e il piano per la riduzione del deficit sotto il tre per cento del Pil nei prossimi due anni. “La Croazia è stata in passato in situazioni molto più drammatiche, e anche questa volta faremo il nostro dovere, ma senza toccare gli stipendi, l’assistenza sociale e le pensioni”, ha affermato il ministro. Zagabria si è trovata in questa situazione dopo che, in base a una nuova metodologia del calcolo del deficit dell’Eurostat, in esso sono state sommate anche le garanzie dello Stato per prestiti alle società pubbliche e i rischi di investimenti anche se in cooperazione con privati. Per questa ragione il deficit della Croazia per il 2014, invece di 1,7 miliardi, quanto ha espresso la statistica di Zagabria, è stato ricalcolato a 2,3 miliardi di euro, circa il 5,7 per cento del Pil. “Questa nuova metodologia si rifletterà sulle scelte del governo, che prima era molto flessibile nel garantire i prestiti delle società, mentre in futuro si daranno garanzie solamente se si tratterà di soldi spesi per riforme e ristrutturazioni”, ha concluso il ministro dell’economia. (ANSAmed).

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