Come l’ONU sta consegnando la Libia alle milizie islamiche

Isis arriva a Derna, Libia
Isis arriva a Derna, Libia

 

12 dic – “Dopo averci aiutato a rovesciare il regime di Muammar Gheddafi, la comunità internazionale, soprattutto i paesi maggiori, ha lasciato la Libia da sola” e ora “è responsabile di quanto accade” nel Paese. Lo ha detto il premier libico Abdullah al Thani ad al Arabiya, spiegando che “le armi dovevano essere distrutte per ricostruire lo Stato”.

Le sanzioni dell’Onu che impediscono le importazioni di armi in Libia “rendono uguali vittime e carnefici. Questa è una delle ironie dell’Onu”, ha aggiunto Al Thani.

Siria, automezzi dell’Onu usati da al Qaeda per compiere attentati

“Vogliono che combattiamo il terrorismo, i gruppi dell’Isis e di Ansar al Sharia, ma senza il sostegno di alcuni (Paesi) fratelli, non avremmo resistito così a lungo”, ha proseguito il premier del governo transitorio che nella lunga intervista ha ringraziato gli Emirati arabi, l’Arabia Saudita e l’Egitto.

jihadisti Isis su veicoli dell'ONU
jihadisti Isis su veicoli dell’ONU

Secondo al Thani infine, la missione Onu in Libia “usa un doppio standard: quando le milizie di Fajr Libya hanno colpito Tripoli e ucciso dei civili, ha taciuto. Quando i raid dell’aviazione hanno colpito i depositi di armi delle milizie islamiche, l’inviato Bernardino Leon ha detto che era inaccettabile”. “Noi abbiamo il dovere di distruggere le basi e i depositi” delle milizie filo-islamiche, ha concluso.

In queste ore “le nostre truppe stanno avanzando verso Tripoli per liberarla”, ha annunciato Al Thani, aggiungendo che le forze governative si muovono verso la capitale da ovest. La capitale è sotto il controllo delle milizie filo-islamiche Fajr (Alba) che vi hanno imposto un governo “parallelo”. Le forze libiche “sono alle porte di Ajaylat (a 80 km a ovest di Tripoli, ndr) dove la gente ha festeggiato quando sono entrate. Quindi riprenderanno Ras Jedir (al confine con la Tunisia) e si muoveranno verso Tripoli per liberarla da questo gruppo”, ha aggiunto al Thani in una lunga intervista. Secondo il premier libico, le milizie di Fajr Libya non controllano più del 5-10% del territorio “con la repressione e la tortura”, ma il 95% dei libici è con il parlamento eletto e il suo governo. Al Thani ha quindi ribadito il sostegno ai tentativi di dialogo sotto l’egida dell’Onu, ma “non è un dialogo incondizionato: chi vuole contribuire è benvenuto, ma deve riconoscere la nostra legittimità”.(ANSAmed).

serena

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K