Carri armati turchi attraversano il confine sotto le bandiere di ISIS

29 settembre  – Il presidente, Recep Tayyp Erdogan, ha assicurato che la Turchia partecipera’ alla coalizione internazionale contro gli jihadisti dello Stato islamico.
“Questa settimana ci sara’ un confronto con le nostre istituzioni, ma certamente saremo dove dobbiamo stare, non possiamo restare fuori”, ha dichiarato Erdogan intervenendo al World Economic Forum a Istanbul.

In precedenza il premier, Ahmet Davutoglu, aveva annunciato che lunedi’ il governo inviera’ mozioni al Parlamento per richiedere un prolungamento dei mandati per azioni militari in Iraq e Siria. .

 

Eppure, come riporta Retekurdistan.it, mentre il presidente turco fa questi proclami, la televisione curda MED NUCE ha trasmesso un filmato che rivela il sostegno che il governo di Turchia dell’AKP sta fornendo alle bande disumane che si fanno chiamare Stato Islamico. Il filmato presenta camion che trasportano carri armati turchi mentre attraversano il confine verso aree sotto controllo di ISIS accompagnati da un convoglio militare su cui sventola la bandiera dello Stato Islamico.

carri-turchi

La regione di Jarablus e il confine e l’attraversamento di Karkamis è sotto controllo di ISIS La regione Jarablus e il valico di frontiera Karkamış è per un periodo sotto il controllo di ISIS.Jarablus è situata tra il Cantone di Kobane e di Afrin,a 45 KM a est di Kobanê. La domanda dove sono portati i carri armati e per quale scopo, rimane senza risposta.

Fra le tante “stranezze” che riguardano ISIS (o meglio, chi la governa) e la Turchia non è da non dimenticare la controversa e tempestiva  liberazione degli ostaggi turchi prigionieri dello Stato Islamico

Turchia: No alla coalizione perché Isis ha 49 ostaggi turchi. E Isis subito li libera

La Turchia infatti, partecipando alla riunione dei paesi che compongono la coalizione anti-Stato Islamico (Isis) a Parigi, aveva dichiarato che non avrebbe preso parte a nessuna azione militare in Iraq. Dietro la decisione, la preoccupazione per i 49 ostaggi turchi nelle mani dei jihadisti.

Ed ecco che, nel giro di poche ore, accadde l’impensabile. I miliziani Isis, che avrebbero tutto l’interesse ad avere un nemico in meno nella coalizione occidentale, liberarono invece i 49 ostaggi, lasciando così la Turchia libera di partecipare ad un’azione di guerra contro di loro. Saranno autolesionisti? No di certo.

Da chi ha avuto l’ordine di liberare gli ostaggi? A chi risponde l’Isis? E’ sempre meno difficile da capire… a buon intenditor.

Chi è il tradito? Chi è il traditore? Ma soprattutto, c’è un tradito? C’è un traditore? Quale doppio o triplo gioco questa dietro questa cosiddetta “coalizione internazionale”? E qual è veramente il nemico che si vuole combattere?

“Contro gli jihadisti dello Stato islamico (Isis) non bastano i raid aerei, ma serve un’operazione di terra”. Anche di questo è convinto Erdogan, che ha annunciato la disponibilita’ del suo Paese a intervenire al fianco della coalizione internazionale. Le forze armate turche potrebbero essere impiegate per strappare al controllo degli jihadisti alcune zone della Siria e portare al sicuro la popolazione in fuga dai miliziani dell’Isis. “La logica secondo la quale la Turchia non prende una posizione militare e’ sbagliata”, ha sottolineato Erdogan  spiegando che sono in corso negoziati per determinare quali Paesi possano partecipare a un’eventuale operazione di terra, da affiancare ai raid aerei.
“Nella distribuzione delle responsabilita’, ogni Paese avra’ un compito determinato”, ha spiegato Erdogan, “qualunque sia il compito della Turchia lo assolveremo“.

 

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