19 giu 2014 – Un appello all’Italia ”affinche’ passi dalla fase dell’emergenza a quella della programmazione” in materia di accoglienza dei migranti. Lo ha lanciato Carlotta Sami, portavoce italiana dell’Alto commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr), intervenendo alla trasmissione ‘Prima di tutto’ su Radio1 Rai.
”La maggior parte delle persone che arrivano in Italia o in Europa, attraversando il Mediterraneo in condizioni rischiosissime, fugge dalla guerra, dalla violenza”, ha sottolineato Sami. ”Solo poche ore fa – ha aggiunto – un campo profughi in Siria, ai confini con la Giordania, e’ stato bombardato e sono morte decine di donne e bambini. Queste sono le persone che, in base alla convenzione di Ginevra, tutti i Paesi dell’Unione europea devono accogliere. E’ una questione di diritti e pone delle difficolta’ in termini di organizzazione, di strategie. La maggior parte di queste persone non vuole stare in Italia, vuole andare in Paesi del Nord Europa”.
Queste circostanze, secondo la portavoce Onu, pongono ”all’Italia un problema in termini di accoglienza, ma anche a tutto il resto d’Europa, con altri Paesi che accolgono centinaia di migliaia di rifugiati, molto piu’ dell’Italia. Quindi si tratta di lavorare su binari che procedono insieme con una mutua assunzione di responsabilita’. Oggi, alla vigilia della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato – ha proseguito Sami – noi facciamo un appello affinche‘ l’Italia vari un efficace piano di accoglienza, passi dalla fase dell’emergenza a quella della programmazione: programmazione significa regolamentare questi flussi per i primi due – tre giorni dopo l’arrivo, identificare le persone che arrivano ed allargare questa condivisione di responsabilita’ agli altri Stati dell’Europa”, ha concluso la portavoce italiana dell’Unhcr. asca
A parte i pochissimi profughi… LA MAGGIOR PARTE DI QUESTI CLANDESTINI
CHE SBARCANO LIBERAMENTE SULLE COSTE ITALIANE (SONO NERI COME IL CATRAME). quindi non rompete le p…. Con la storiella PROFUGHI.
QUI SE BISOGNA PARLARE DI PROFUGHI PARLIAMO DI ITALIANI,
DISOCCUPATI E DISPERATI. Date agli Italiani disperati la stessa assistenza
che date ai fottutissimi profughi, CIOÈ (CLANDESTINI).