Ucraina: scontri a est, 3 morti. Putin: “intervenire e’ un diritto”

putin-ongMosca, 17 apr. – La situazione in Ucraina e’ sempre piu’ tesa e lo scontro tra Kiev e la popolazione filo-russa (anche armata) e’ esplosiva. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha detto che spera “molto sentitamente” di non dover mandare le truppe in Ucraina, anche se ritiene un eventuale intervento militare un diritto di Mosca. “Spero di non dover far uso del diritto di inviare truppe in Ucraina”, ha spiegato il capo del Cremlino alludendo al mandato per un intervento militare conferitogli a marzo dal Senato russo.

Rispondendo alle domande dei cittadini nella sua tradizionale maratona radio-tv, Putin ha spiegato che fara’ il possibile per aiutare la popolazione russofona dell’est dell’Ucraina a difendere i propri diritti e ha aggiunto che conta di risolvere la crisi “con gli strumenti politici e diplomatici”. Il presidente russo si e’ comunque detto fiducioso che si possa trovare “una soluzione di compromesso” che allevi la tensione in Ucraina.

Intanto la situazione in Ucraina sta evolvendo in maniera violenta. Tre filo-russi sono stati uccisi e altri 13 sono stati feriti a Mariupol, nell’est dell’Ucraina, dove un’unita’ militare della Guardia nazionale di Kiev ha respinto un assalto alla sua base. Lo ha reso noto il ministro dell’Interno, Arsen Avakov, sulla sua pagina Facebook. Nessun militare ucraino e’ rimasto ferito nell’assalto, al termine del quale sono stati arrestati 63 attivisti filo-russi, a cui sono stati sequestrati telefoni cellulari, armi e ricetrasmittenti. Nella notte circa 300 attivisti filo-russi hanno assaltato la base di Mariupol, sparando colpi di pistola ai posti di guardia e lanciando bottiglie molotov contro la struttura, ha spiegato Avakov. I militari della Guardia nazionale hanno dapprima sparato in aria come avvertimento e, quando i filo-russi hanno continuato nell’attacco, hanno aperto il fuoco su di loro.

Il ministro ha spiegato che l’operazione e’ proseguita con altri poliziotti di rinforzo che hanno pattugliato la citta’ portuale della provincia di Donestsk mentre giungevano in elicottero altre truppe speciali di rinforzo. L’assalto alla base fa seguito all’occupazione di alcuni edifici amministrativi di Mariupol da parte di miliziani filo-russi. L’offensiva antiterrorismo lanciata da Kiev nell’est si sta risolvendo in un fiasco, anche perche’ molte militari si sono rifiutate di aprire il fuoco sui manifestanti filo-russi che circondato carri armati e blindati, a volte addirittura impossessandosene.

Intanto il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, ha smentito le notizie diffuse dalle autorita’ di Kiev secondo cui truppe d’elite di Mosca si troverebbero nell’est dell’Ucraina per sobillare i separatisti filo-russi. “Queste dichiarazioni rasentano la paranoia”, ha dichiarato Shoigu, “invece di vedere sempre una mano di Mosca dietro gli avvenimenti, Kiev dovrebbe smetterla di chiamare gli abitanti del sud-est ‘separatisti’ e ‘terroristi’ ed avviare con loro un dialogo costruttivo”. Ieri il ministro degli Esteri di Kiev, Andriy Deshchytsya, appena arrivato a Ginevra dove oggi si siedera’ allo stesso tavolo con gli emissari di Mosca ‘mediati’ da Ue e Usa, ha dichiarato: “Vogliamo che la Russia non sostenga attivita’ terroristiche nell’Ucraina orientale”. agi

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