Tares, assalto al Comune di Fabriano e bollettini stracciati. Rivolta fiscale sia!

di LEONARDO FACCO

stracciare14 dic – Un tempo, quando dichiaravo pubblicamente – non senza infastidire molti benpensanti libberali e libberisti –  che “le tasse sono un furto e non pagarle è legittima difesa”, chiudevo sempre ricordando che la storia della libertà è fatta di rivolte e che, le rivolte erano mosse, nel 99% dei casi, da motivi fiscali.

Ieri, ho finalmente letto una notizia che mi ha scaldato il cuore: “Tares, assalto al Comune a Fabriano, i cittadini strappano i bollettini sotto gli occhi del sindaco Sagramola”. Si legge su “il Messaggero” de Roma: “Urla, grida, tensione alle stelle, vigili urbani che bloccano i più esagitati per il pagamento della Tares. È stata bagarre ieri in consiglio comunale a Fabriano. Con un autogol in diretta web per il sindaco Giancarlo Sagramola e la sua maggioranza sull’affaire Tares. Il primo cittadino, di fronte alle proteste di una trentina di fabrianesi che, bollettini di pagamento alla mano, hanno protestato duramente durante la seduta, non ha fatto una piega. Anzi. Si è opposto alla richiesta di anticipazione della discussione dell’eventuale ritorno alla Tarsu «per evitare gli aumenti spropositati denunciati dai cittadini»”.

Ancora: “E l’opposizione per protesta ha abbandonato l’aula. Dal pubblico grida «Vergogna, vergogna», fogli e bollettini strappati, richieste di prendere la parola. Tutto questo è andato in scena nel corso del No-Tares Day, iniziativa nata spontaneamente sul web – in particolare grazie al tam tam su Facebook – non appena i fabrianesi hanno ricevuto gli F24 dei pagamenti del saldo della Tares. Pioggia di proteste sulla pagina dell’Urp del Comune da parte non solo dalle famiglia ma anche dalle attività commerciali. E una promessa-sfida: «Non paghiamo». Infine, i toni si sono accesi: “«Non è possibile che, dando lavoro a 10 persone, mi si chiedano oltre 3mila euro di Tares»; «Ho il mutuo da pagare, sono in cassa integrazione, e la tariffa è raddoppiata rispetto allo scorso anno»”. Musica per le mie orecchie.

Una settimana fa, ho scelto di appoggiare la “Rivolta del 9 dicembre” che, aldilà di talune rivendicazioni che di liberale hanno ben poco, son certo metterà al centro delle proprie rimostranze il fatto che non è più possibile sopportare questo Stato canaglia, gabelliere, infame, ladro e omicida. Agli amici che si stanno adoperando per scendere per le strade un po’ ovunque , e che han dichiarato di voler mettere fine al ‘Sistema Italia’, mi permetto di ricordare quel che diceva quel pacifista d’un Gandhi: “Rifiutarsi di pagare le tasse è uno dei metodi più rapidi per sconfiggere un governo”. Anche un uomo mite come Luigi Einaudi spiegava bene che “non può esistere libertà politica senza libertà economica”!

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