Carta di Roma, codice deontologico dei giornalisti sull’immigrazione

Racalmuto (Agrigento) al seminario “Mai dire clandestino”, promosso dal periodico “Malgrado tutto” e dedicato alla Carta di Roma, il codice deontologico dei giornalisti sul tema dell’immigrazione.

20 nov – Valentina Loiero, Presidente dell’Associazione Carta di Roma, ha sottolineato con forza l’importanza della stampa sul tema immigrazione. “Non e’ soltanto il linguaggio dei giornalisti che va modificato – spiega – perche’ il clandestino non corrisponde a nessuno status giuridico”.

E ha voluto ricordare come e’ nata la Carta di Roma: “Nel 2008 due eritrei dissidenti rilasciarono un’intervista su un importante quotidiano nazionale usando i loro nomi e cognomi, da quel momento sono iniziate le ritorsioni nei confronti delle loro famiglie in Eritrea. Ecco perche’, su sollecitazione dell’Unhcr, la Federazione della Stampa e l’Ordine dei giornalisti ha istituito la Carta di Roma”. E nel 2011 nasce l’assocazione della Carta di Roma che promuove i principi della Carta.

Roberto Natale, Presidente della Fnsi, nel suo intervento al seminario ha ribadito la necessita’ di un “patto di credibilita’ tra la stampa e i cittadini. Si parla di un’alleanza basata sul diritto-dovere di informare e il diritto di avere una giusta informazione”.

E sulla Carta di Roma: “Io non chiedo ai giornalisti di essere buoni nell’enunciare i principi della Carta, ma di trattare l’argomento con particolare sensibilita’. Non bisogna affatto nascondere i fatti negativi ma raccontarli rispettando le proporzioni, come se riguardassero cittadini italiani. Rispettare la verita’ sostanziale dei fatti significa non raccontare i fatti improntandoli su un probolema di sicurezza e ordine pubblico.

Il buon giornalista deve saper raccontare il negativo e il positivo di una notizia“. Presente anche il Presidente dell’Ordine dei giornalisti Sicilia, Riccardo Arena: “L’attenzione ai migranti deve essere particolare, non e’ solo una questione di terminologia, ma di rispetto di situazioni molto particolari a noi sconosciute che ci devono indurre a riflettere prima di esporre queste persone”. adnkronos

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