Crisi, Coldiretti: 3,7 mln di italiani in mense dei poveri nel 2012 (+9%)

5 nov – Con la disoccupazione nel 2012 aumentano in Italia anche gli ”affamati” con un incremento del 9 per cento delle persone che sono state costrette a ricevere cibo o pasti gratuiti in mensa o nelle proprie case.

E’ quanto emerge da un analisi della Coldiretti, in occasione della diffusione dei dati Istat sulle prospettive per l’economia italiana nel 2012-2013.

”Gli italiani indigenti che hanno ricevuto pacchi alimentari o pasti gratuiti attraverso i canali no profit che distribuiscono le eccedenze alimentari hanno raggiunto – sottolinea la Coldiretti – quasi quota 3,7 milioni, il massimo dell’ultimo triennio, secondo la relazione sul ‘Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2012’, realizzata dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA).

Per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro si sta registrando – precisa la Coldiretti – un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti a sfamarsi che erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto il massimo di 3,7 milioni nel 2012 (3.686.942). Una situazione drammatica che rappresenta la punta di un iceberg delle difficolta’ che incontrano molte famiglie italiane nel momento di fare la spesa

. Secondo l’indagine Coldiretti/Swg quasi una famiglia su quattro (24 per cento) si trova in difficolta’ economiche, con un aumento del 3 per cento rispetto allo scorso anno, ma quasi la meta’ degli italiani (48 per cento) pensa che la propria situazione sia destinata addirittura a peggiorare in futuro. Il 51 per cento delle famiglie dichiara di riuscire a pagare appena le spese senza potersi permettere ulteriori lussi, mentre una percentuale dell’8 per cento non ha un reddito sufficiente nemmeno per l’indispensabile”.

”C’e’ pero’ anche – continua la Coldiretti – un 40 per cento di italiani che vive serenamente senza particolari affanni economici e l’1 per cento che si puo’ concedere dei lussi. Le difficolta’ familiari – sostiene la Coldiretti – si trasferiscono nei consumi e contribuiscono ad alimentare un clima di recessione che fa prevedere alla maggioranza degli italiani (51 per cento) un peggioramento della situazione economica dell’Italia”.

”E’ necessario rompere questa spirale negativa aumentando il reddito disponibile soprattutto nelle fasce piu’ deboli della popolazione”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare ”la necessita’ di sostenere la ripresa dei consumi”. asca

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