Il premier piace alle agenzie di rating, verso un Monti bis?

22 ago – Non sembra aleatorio l’ottimismo sull’andamento della crisi economica manifestato dal presidente del Consiglio Mario Monti e da Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, al Meeting di Cl a Rimini.

Ieri sono state le agenzie di rating a confermare una inversione di tendenza nel giudizio sull’Italia. ”L’attuale governo italiano ha tantissima credibilita’ e il premier Mario Monti deve fare progressi il piu’ velocemente possibile per creare una certa luce in fondo al tunnel”, ha affermato David Riley, direttore operativo di Fitch Ratings, a Bloomberg Tv, sottolineando come i rischi che puo’ correre l’economia italiana sono principalmente legati alla fine del governo guidato da Monti.

L’Italia potrebbe vedere tornare nel 2013 la dinamica del Pil a livelli pre-crisi e’ invece quanto affermato dall’agenzia Moody’s, di solito non ben disposta verso le economie di Italia e Spagna, in un rapporto in cui si sottolinea tuttavia che ”l’aggiustamento economico potrebbe essere completo solo a meta”’ e che ”la recessione potrebbe durare fino al 2016”. Quindi, perche’ non confermare il governo Monti fino ad allora?

Il sostegno di Fitch Ratings e Moody’s rafforza il ruolo di Monti alla vigilia del primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva (e’ fissato per dopodomani) e dell’incontro con Angela Merkel che si terra’ a Berlino il 29 agosto. Da qui anche la prudenza delle reazioni politiche da parte dei partiti, dal momento che in tutte le forze di maggioranza – Pdl, Pd e Udc – ci sono componenti che vorrebbero la conferma di Monti a Palazzo Chigi dopo le elezioni politiche.

Secondo alcune indiscrezioni, al premier sarebbe piaciuta la proposta di Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, rivolta a Pdl e Pd di firmare un preambolo di fine legislatura in cui si rassicuri Bruxelles e i paesi dell’Unione europea impegnandosi a proseguire negli impegni di rigore e riforme assunti dal governo Monti qualsiasi sia la nuova maggioranza che verra’ chiamata a governare. Finora le reazioni di Pdl e Pd sono state tiepide.

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