Italia in crisi spende 1,3 miliardi di euro in Etiopia per “rafforzare competenze della popolazione sull’acqua”

 8 giu. – Nuovo intervento della Cooperazione italiana in Etiopia, dove ha preso il via oggi un programma di post-emergenza per proteggere le popolazioni locali dai rischi di nuove emergenze idriche e sanitarie, dopo la recente siccita’ che ha colpito il Corno d’Africa.

L’iniziativa, finanziata per 1,3 miliardi di euro, si rivolge a cinque aree nelle regioni sud orientali di Oromia, Somali e Snnpr, afflitte da una scarsita’ cronica di risorse idriche, e punta a rafforzare le competenze della popolazione nei settori dell’acqua, dell’igiene ambientale e della sanita’. Beneficiari del progetto saranno soprattutto donne, minori, ma anche i rifugiati somali e kenioti che vivono nelle aree di Liben e Dilo.

L’iniziativa, che ha gia’ concluso una prima fase nel 2010, punta a migliorare l’accesso a fonti idriche sicure e sostenibili e la loro gestione da parte della popolazione, con l’obiettivo di ridurre le patologie legate all’acqua e migliorare i servizi idrici e sanitari di base. Alla realizzazione del progetto, che ha una durata prevista di circa un anno, parteciperanno le Ong italiane Ccm, Cvm-Ciai, Coopi, Lvia e Ciss-Progetto Continenti, gia’ attive da tempo nel Paese con progetti nei settori idrico e sanitario. (AGI) .

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