Perugia devastata: rissa tra spacciatori stranieri, notte d’inferno

PERUGIA – «Ora vedrete quanti problemi possiamo creare». L’urlo di guerra del clan. Sbattuto in faccia agli operatori Gesenu e ai residenti terrorizzati. Il tam tam che uno dei loro è stato appena accoltellato, in piazza Danti, dal gruppo rivale degli albanesi li raduna in corso Garibaldi. Poche centinaia di metri su e giù per il centro storico, dal salotto buono al Borgo d’oro: scorci meravigliosi di una città vecchia devastata dalla guerriglia delle bande dello spaccio.
Qualche minuto per ritrovarsi, armarsi di bastoni, coltelli, segnali divelti e un paio di pistole scacciacani. Poi il clan dei tunisini parte a caccia degli albanesi che mezzora prima hanno lasciato in piazza Danti un loro giovane connazionale in un lago di sangue. Rissa per la droga: in un rapporto di forze che non pare più cristallizzato in grossisti e spacciatori di piazza, all’origine della notte d’inferno ci potrebbe essere una partita di cocaina non pagata forse a seguito di qualche «fregatura».

Raid fino all’alba.La caccia all’albanese va avanti almeno fino alle tre del mattino. I tunisini devastano fioriere, cassonetti, sedie, tavolini. Volano bottiglie e bastonate, spari delle pistole a salve, la gente si ripara come può. Cercano gli albanesi, pensano si nascondano in alcuni bar fra corso Vannucci e piazza Grimana. «Siamo stati fortunati a chiuderci dentro in tempo. Quelli da fuori spingevano per entrare con i bastoni e le spranghe, e noi a tenere le porte. I clienti erano terrorizzati e piangevano»: il racconto all’unisono dei gestori. C’è anche chi sconta la furia dei nordafricani. Una persona davanti ai bar di piazza Grimana tenta di calmarli: in cambio riceverà un paio di cazzotti che lo fanno crollare a terra.
Ma la follia tocca l’apice qualche istante prima, quando i tuninisi tentano di impossessarsi in piazza Grimana dell’ambulanza che sta curando e trasportando il connazionale ferito. «Sbucavano da tutte le parti – raccontano ancora tremando i sanitari – abbiamo temuto volessero ammazzarci».

Le forze dell’ordine. Col passare dei minuti polizia, carabinieri e guardia di finanza riconquistano ai balordi metri su metri, e la guerriglia nei vicoli si arresta. Intorno alle tre la situazione torna definitivamente sotto controllo. Nel frattempo ci sono due fermati e l’accoltellato arriva in ospedale: la ferita all’addome non è di poco conto, e l’equipe del professor Donini qualche ora dopo al Santa Maria della Misericordia interverrà per scongiurare il peggio, con la lama del coltello passata molto vicina all’arteria. E’ ancora in prognosi riservata. I due fermati, Ahmed Chemmakhi e Abdeglil Miegeri (18 e 22 anni) vengono portati in questura con l’accusa di danneggiamento aggravato, resistenza a pubblico ufficiale aggravata e lesioni aggravate. Non solo loro, in tutto i partecipanti alla follia di martedì sera sono una decina. Di questi, almeno cinque sarebbero stati identificati. Ci sono poi altri feriti, tra cui un albanese di 26 anni (colpito sembra in via del Fagiano) e alcuni fra le forze dell’ordine con diverse auto di polizia, carabinieri, finanza e municipale danneggiate. […]

ilmessaggero.it/umbria

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