Rosy Bindi: ”Renzi non sa stare in un partito dove non comanda”

“La scissione di Matteo Renzi? non è finita qui”. Ne è convinta Rosy Bindi, la ex presidente dell’ Antimafia tornata in direzione, che in una intervista al Corriere della Sera sostiene che ci sarà un secondo “big bang”, ergo “altre uscite dal Pd. Renzi ha incassato ministri e sottosegretari, è uscito con grande cinismo e tempismo e ora siede al tavolo del governo”.

Questo significa che quantomeno “rivendicherà la golden share . La sola spiegazione della scissione è che, Renzi, di cui non mi sono mai fidata, non sa stare in un partito dove non comanda. Renzi e Salvini faranno di tutto per alimentarsi a vicenda, quindi toccherà al Pd combattere la cultura che la Lega interpreta”.

La Bindi è tornata nel Pd dopo l’uscita del “rottamatore”: “Dall’ultimo congresso sono membro di diritto come ex presidente del Pd. Dopo la scissione, che non mi ha sorpreso, mi è sembrato importante esserci”. Perché il Pd deve tornare a essere Pd, “anche più di prima. Se qualcuno pensa di tornare a una forza di sinistra che dimentica di essere plurale, le conseguenze potrebbero essere devastanti”.

Sull’immigrazione, conclude la Bindi, “è cambiato il governo, ma le paure della gente non sono cambiate. La comunicazione con il Paese si è interrotta nelle correnti profonde e solo una forza che fa del pluralismo la sua cifra può ristabilirla. Non si può liquidare il tema delle migrazioni ai porti chiusi o aperti, perché lì Salvini vince pure tra i cattolici”. Ora il Pd deve trovare “il coraggio di dire che l’immigrazione è una sfida strutturale per i prossimi decenni, non un’emergenza. Se stiamo al governo per ricostruire valori comuni ce la possiamo fare, altrimenti la sentenza è solo rimandata”.  liberoquotidiano.it

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