Gli sconfitti al governo. Oggi a Roma la piazza Tricolore

Che al governo siano arrivati gli sconfitti è roba che possono negare solo i webeti che inneggiano ad una democrazia parlamentare fasulla, in cui si spaccia per legittimo un governo che ha almeno una sua componente – il Pd – sempre sconfitta alle elezioni dal 2018 ad oggi. Ma sembra quasi normale che si possa verificare il contrario della realtà. E con tutto il rispetto possibile il primo a dover renderne conto è il Capo dello Stato, Mattarella, che ha avallato una manovra irresponsabile contro il popolo italiano. Avrebbe dovuto chiamare le urne, il presidente della Repubblica, di fronte alla crisi evidente della politica. Doveva chiamare gli italiani a decidere. Glielo ha negato.

L’intuito di Giorgia Meloni – È così che è montata la protesta in tutta Italia, perché il Conte bis ha subito puzzato di Palazzo prima ancora che si formasse. La manovra di ferragosto vedeva tantissimi italiani chattare sulla rete – ormai la politica non si può più nascondere – manifestando rabbia e chiedendo a gran voce, dai quei caldissimi giorni, di organizzare la mobilitazione del “no” tricolore. Quei messaggi li abbiamo ricevuto tutti e sembrava incredibile quanta rabbia potesse esprimersi sui social. A ferragosto, appunto. Chi credeva che gli italiani stessero fermi a pensare alle vacanze si è dovuto ricredere.

E brava e intelligente si è confermata ancora una volta Giorgia Meloni a chiamare la piazza di oggi a Roma, scegliendo il luogo simbolo – piazza Montecitorio, mentre nel Palazzo si vota una fiducia che all’esterno è negata – e una data, le 11 di lunedì mattina, che sembrerebbe fatta apposta per impedire la partecipazione. E ha fatto bene Matteo Salvini a dire “sì” alla manifestazione dopo aver esitato su una data troppo lontana, a metà ottobre, per esprimere l’opposizione di popolo e tricolore alla manovra Pd-Cinquestelle. Idem per Giovanni Toti, che con il suo movimento ha dato una lezione a quella Forza Italia che a volte pare rosa dall’invidia e che invece farebbe bene a non farsi contagiare dalla malattia del “distinguismo”, che troppo spesso contagia i suoi esponenti di vertice.

Le 501 persone di Tajani… – Che senso ha, vorremmo dire ad Antonio Tajani – con il quale pure abbiamo sfilato assieme in tante manifestazioni – puntare a mortificare chi partecipa. Dire che in piazza andranno cinquecento persone, irridere chi organizza, sfottere chi ci sarà con il tricolore, è davvero offensivo. Solo perché non acclamano più Berlusconi come un tempo? Sono i vostri atteggiamenti ad alienarvi le simpatie, purtroppo.

Ci è capitato di scorrere la rete e farebbero bene tutti a toccare con mano quanto alta è la voglia di partecipare all’evento di oggi. Persino i video personali di semplici cittadini per invitare i nostri connazionali a essere presenti oggi a Roma.

E, altra giusta idea della Meloni, ottimo l’invito a portare bandiere tricolori e non di partito, ponendosi in sintonia con tanta parte di una società che vuole semplicemente opporsi a ciò che si capisce solo come in gioco spregiudicato ad arraffare poltrone.

Arriverà anche così la vittoria che dobbiamo saper offrire al nostro popolo. Va semplicemente conquistata giorno dopo giorno, città dopo città. Partendo stamane da almeno 501 persone…

Francesco Storace

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K