Emilio Fede, l’87enne verso i domiciliari

MILANO, 11 APR – Dovrebbe scontare la prima parte della pena, alcuni mesi, in detenzione domiciliare, e non in carcere, per poi poter chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali, Emilio Fede, condannato in via definitiva a 4 anni e 7 mesi per il caso ‘Ruby bis’. Nicole Minetti, invece, condannata ad una pena più bassa (inferiore ai 4 anni), 2 anni e 10 mesi, potrà da subito chiedere l’affidamento in prova.

Stando a quanto riferito da fonti qualificate, infatti, il problema per Fede è che la pena supera i 4 anni e, dunque, la Procura generale deve emettere un ordine di carcerazione. Ordine che, tuttavia, può essere sospeso dagli stessi magistrati, dando 30 giorni di tempo alla difesa di Fede per chiedere la detenzione domiciliare come ultrasettantenne (ha 87 anni).

Il favoreggiamento della prostituzione non è un reato ostativo per questo genere di istanza, anche se la stessa sospensione non è automatica e decide la Procura generale.
Quando la pena rimanente sarà di 4 anni Fede potrà chiedere l’affidamento. ansa

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K