Claudio Borghi: “L’Italia non è paese sovrano, è inquietante”

Intervistato da Money.it, il presidente della Commissione Bilancio della Camera, responsabile economico della Lega dal 2014, ha parlato dell’Euro, dell’Unione europea e della posizione più morbida della Lega rispetto a questi temi. “Non perché l’euro sia diventato più valido, ma solo perché bisogna mettere in azione delle politiche precise per ottenere dei risultati altrettanto concreti”.
A cura di Money.it

Roma, 6 febbraio 2019 – “Mi sono accorto della fregatura dell’euro nell’estate 2011 e da allora faccio informazione per far capire come l’esperimento dell’euro non sia stato il migliore possibile. I risultati sono stati purtroppo sotto gli occhi di tutti: disoccupazione, austerità, politiche sbagliate.” Inizia così l’intervento di Claudio Borghi, presidente della Commissione Bilancio della Camera e responsabile economico della Lega. Ospite nello studio di “Testa o Croce”, il nuovo format di Money.it sul dibattito Euro sì/Euro no condotto dal giornalista Fabio Frabetti, Borghi ha ribadito la sua ben nota posizione nei confronti della moneta unica e le politiche economiche dell’Unione Europea. Il video integrale dell’intervista è disponibile a questo link.

Borghi auspica da sempre un ritorno alla sovranità monetaria e a una flessibilità dei cambi. “Sogno un’Europa dove ogni Paese fa quello che è in grado di fare e non sia obbligato a seguire il modello dominante del ‘più bravo’, dove se non riesci ti tocca soccombere. Il più forte non deve annichilire il più debole”.

Draghi, la Bce e la sovranità limitata

Il nostro Paese, secondo Borghi, rimane fortemente limitato nella sua sovranità a causa dello strapotere della Bce. “Tutta la politica economica dell’Ue si è mossa sulla base delle decisioni di Draghi. Da una parte ciò significa aver interpretato il proprio ruolo al meglio; d’altronde, chi meglio di lui conosce i mercati finanziari in modo così ottimale? Questo protagonismo ha però evidenziato allo stesso tempo dei problemi. Ha fatto capire a tanta parte della popolazione europea che il vero potere risiede nella Bce e che i governi nazionali di fatto hanno una sovranità molto limitata. Sullo stesso argomento si è espresso anche Marco Rizzo del PCI nell’intervista a Testa o Croce.

“La Bce – prosegue l’ospite – ha il potere di rendere non sicuro il nostro debito e non sicure le nostre banche. Non è poco. È come dare a uno sconosciuto la possibilità di premere il bottone per spegnere la corrente di tutto il Paese. Non siamo per niente un paese sovrano e la cosa è oggettivamente inquietante”.

La Lega e il dietrofront sul No Euro

Con la Lega partito di governo la linea generale che anni fa paventava addirittura l’obiettivo di uscita dall’Ue si è decisamente smussata: ora il focus è incentrato su un tentativo di riforma dell’Unione, magari se l’esito delle prossime elezioni europee fosse di un certo tipo. “Oggi abbiamo la possibilità di essere guida dell’Europa per sperare di poterla cambiare. Bisogna sempre iniziare a ragionare in termini coordinati. Abbiamo ammorbidito la posizione rispetto all’inizio non perché l’euro sia diventato più valido, ma solo perché bisogna mettere in azione delle politiche precise per ottenere dei risultati altrettanto concreti”, conclude Borghi.

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