Padre di Vanessa Russo: ‘persone senza permesso di soggiorno uccidono i nostri figli’

ROMA, 01 OTT – “Ad aprile saranno 12 anni che è morta mia figlia, uccisa in metro con cattiveria e crudeltà. Nessuno potrà mai farmela riabbracciare, ma almeno per la sua memoria chiedo un risarcimento. Chi ha responsabilità in quello che è successo deve pagare”. A parlare è Giuseppe Russo, il papà di Vanessa la ragazza di 22 anni morta ad aprile del 2007 nella metropolitana di Roma dopo essere stata colpita con un ombrello in un occhio durante una lite. Per l’uccisione di Vanessa Russo fu condannata a 16 anni di carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale, Doina Matei.

Non è per una questione di soldi – continua il papà di Vanessa Russo – Lo devo a mia figlia. Vorrei impostare una causa civile. Non so se contro lo Stato, il Comune o l’Atac, ma qualcuno deve pagare. Se non altro perché ci sono persone come Doina Matei che vengono fatte circolare liberamente nelle nostre città, senza permesso di soggiorno, e riescono a uccidere i nostri figli. Di chi è la colpa se mia figlia è morta così nella metro?“.ANSA

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