Conte: “Governeremo 5 anni, se ne facciano una ragione”

“Duriamo 5 anni, se ne facciano una ragione. E faremo tutte le riforme anche se alcune saranno applicate con gradualità”. Giuseppe Conte fa il suo esordio in un evento di piazza (“La piazza”, appunto, kermesse di Ceglie Messapica, paese di Rocco Casalino) e sparge acqua sul fuoco interno ed esterno al governo.

Conte annuncia una revisione del sistema delle concessioni, dopo i fatti del ponte Morandi. Con una novità: la revisione potrebbe riguardare anche la tv, ovvero la Rai. La piazza che attende Conte, è una piazza che non risparmia i fischi a Matteo Renzi (quando Conte, interpellato sulle parole dell’ex premier, ironizza con un “lasciamolo libero di parlare”) e, per bocca di una giovane madre, non risparmia neanche la rabbia per la gestione del governo sui vaccini. “C’è stato un emendamento che ha creato incertezza, ora c’è l’autocertificazione, fermo restando l’obbligo vaccinale”, chiarisce il premier alla fine della sua intervista sul palco.

Un’intervista che parte dalle passioni personali del premier per passare alla manovra. “Il reddito di cittadinanza si deve fare, la flat tax va fatta perché consente un rapporto più chiaro con il fisco ma per ogni misura che proporremo ci saranno le coperture, non siamo scriteriati”, sottolinea Conte. E il premier, se usa parole un po’ criptiche sul 3% – è solo un numero scientifico, non dico che lo sforeremo – appare più chiaro su un concetto: “esiste l’obiettivo di contenere il debito, su questo va sagomata la manovra”. Nessuna Italexit e nessuna uscita dall’euro, chiarisce, provando a mandare un messaggio di distensione a Bruxelles in vista dell’incontro, lunedì, con il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.

Nella Puglia calda del Tap e di Ilva, Conte difende l’accordo sullo stabilimento di Taranto – “Di Maio ha fatto meglio di Calenda e ci sono dei passaggi ambientali importanti”. ansa

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