“Aggressione razzista a Raffadali”, ma è la solita bufala

Nessun intendimento razzista, il genitore ha difeso la figlia dalle molestie del tunisino.

Si ridimensiona, e di parecchio, il presunto episodio di razzismo di domenica mattina a Raffadali. Nessun intento razzista starebbe dietro alla presunta aggressione del giovane tunisino, ma soltanto l’esasperazione di un padre che ha temuto per l’incolumità della figlia e ha deciso, a torto, di farsi giustizia da solo.

È bene però parlare di presunta aggressione, così come abbiamo scritto, perché a sentire il quarantottenne protagonista dell’episodio (come abbiamo fatto), non ci sarebbe stata nessuna aggressione fisica, ma soltanto di natura verbale e con gli epiteti lanciati senza nessun intento razzista, ma frutto esclusivamente della collera.

Pare infatti che la figlia sedicenne dell’uomo, sia stata – in diverse occasioni – fatta oggetto delle attenzioni del giovane magrebino e di altri ospiti della comunità. La giovane, assieme al padre, ha presentato denuncia ai carabinieri riferendo anche di un episodio nel quale la ragazza sarebbe stata minacciata con un coltello.

Sull’intera vicenda sta indagando la Procura di Agrigento per chiarire come siano andati realmente i fatti. La gran parte dei raffadalesi si è infatti indignata nel ricevere accuse di razzismo del tutto infondate, un sentimento che non fa parte della cultura e della storia di questa comunità.

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