Revoca della concessione? Atlantia: ci spetta riconoscimento del valore residuo

Atlantia entra agli scambi a Piazza Affari, dopo non essere riuscita a fare prezzo in avvio di seduta. Il titolo perde il 21,4%, a 18,5 euro, dopo il crollo del ponte Morandi e la decisione del governo di avviare le procedure per la revoca della concessione.

Crollano a Piazza Affari anche le azioni di Astm e Sias, le concessionarie autostradali di proprietà del gruppo Gavio. I titoli della Astm lasciano sul terreno l’8,4% a 18,32 euro mentre quelli di Sias cedono il 7,9% a 12,1 euro. In calo del 4,8% anche le Autostrade Meridionali.

Il gruppo proprietario di Autostrade per l’Italia afferma in una nota che l’annuncio da parte del governo della procedura per il ritiro della concessione, dopo il crollo del Ponte Morandi, “è stato effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell’accaduto”. “Le modalità di tale annuncio – rileva la società – possono determinare riflessi per gli azionisti e gli obbligazionisti”.

In caso di revoca o decadenza della concessione “spetta comunque alla concessionaria il riconoscimento del valore residuo della concessione, dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili“, afferma Atlantia, nella nota. La società “pertanto continuerà a supportare la controllata Autostrade per l’Italia nelle interlocuzioni con le Istituzioni in questa delicata fase avendo riguardo anche alla tutela dei propri azionisti ed obbligazionisti con una corretta e tempestiva informazione al mercato”. ANSA

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