RAI, manipolato profilo di Wikipedia per screditare Marcello Foa

di Antonio Amorosi

E’ un outsider. Non risponde ad alcun poter occulto. E’ solo un giornalista che ha fatto della libertà di informazione la propria coerenza. Per questo non è controllabile e va distrutto. E’ un liberale, non usa neanche il “ditino moralista”, quello alzato contro il nemico di turno, come la metà dei giornalisti italiani di sinistra. Sacrilegio!

Da quando il nuovo governo giallo-verde ha indicato Marcello Foa presidente Rai è partita una feroce campagna mediatica contro l’ex corrispondente de Il Giornale.

L’elezione si realizza con il voto positivo della maggioranza dei due terzi dei componenti la commissione parlamentare di Vigilanza. Servono 26 voti, sui 40 della commissione, e Lega e M5S ne hanno solo 21.

Foa è un giornalista di 54 anni, laureato in Scienze politiche, che si occupa di manipolazione e qualità dell’informazione. Ha lavorato anni a Il Giornale di Indro Montanelli, scrivendo di politica estera e rimanendo alla testata anche dopo l’uscita del padre del giornalismo italiano, diventandone direttore del sito nel 2010. Poi è passato al Corriere del Ticino, dove è diventato Ad del gruppo editoriale.

Ma chi non lo conosce digita il suo nome su google e da oggi trova modificata la pagina Wikipedia a lui dedicata. Wikipedia è nel caso di Foa il primo risultato assoluto di chi fa una ricerca con il suo nome.

A poche ora dalla possibile nomina dell’1 agosto la pagina lo fa apparire come un “complottista” e un fautore di teorie inattendibili. Non c’è modo migliore per distruggere la reputazione di un giornalista. Sulla pagina da poche ore sono apparsi i capitoli “Controversie” che prima della nomina non esisteva, con i sottocapitoli “Complottismo e notizie false” e “Teoria del gender”.

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