Capalbio radical chic: ecco che cosa succede a una profuga (finta)

 

Metti il ritrovo della Sinistra. E mettici dentro una profuga che chiede ospitalità e qualcosa da mangiare. Ti aspetteresti un tripudio di aiuti e una solidarietà concreta. E invece, in barba ai tanti slogan della Sinistra radical chic sull’ accoglienza dei migranti in Italia, solo in pochi hanno scalfito il muro dell’ indifferenza.

Alessandro Migliaccio per “il Tempo”

Centinaia le persone che passano accanto alla nostra finta migrante. Quasi tutti la notano e hanno una reazione di totale indifferenza o di disprezzo. Nessuno le offre da mangiare né fuori alle panetterie né fuori ai bar. Solo in un gazebo sulla spiaggia «Macchiatonda» arriva una pizzetta consegnata da un bagnante che in un primo momento schiva la ragazza ma poi torna sui suoi passi e le dà una bustina da bar contenente una pizzetta al pomodoro.

La nostra complice viene derisa più volte e definita «ignorante» per la scritta volutamente sbagliata sul cartello (“manciare” invece di mangiare, ndr). Come se si potesse pretendere da una profuga africana la perfetta conoscenza della lingua italiana. Non aiutata ma derisa ed allontanata, dunque.

La fanno sentire diversa, una presenza fastidiosa, come un’ appestata da evitare.

Il bilancio finale dei gesti di aiuto rimediati è di zero posti letto, una banconota da 5 euro, altri 6 euro e 20 centesimi in monete e una pizzetta.

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