Francia-Croazia: Paolo Bargiggia e gli asserviti al politicamente corretto

di Armando Manocchia

In riferimento alla finale dei mondiali tra Francia e Croazia, il giornalista Paolo Bargiggia, commentatore di Sport Mediaset, ha espresso sul suo account PERSONALE  di Twitter questa opinione:

“Una nazionale completamente autoctona, un popolo di 4 milioni di abitanti, identitario, fiero e sovranista: la , contro un melting pot di razze e religioni, dove il concetto di nazione e Patria é piuttosto relativo: la .

Il tweet è stato subissato dalle solite accuse di razzismo da parte dei commentatori che non distinguono il traffico di schiavi dalla vera immigrazione e vanno in crisi di nervi ogni volta che sentono parlare di sovranismo. Fin qui, potremmo dire, niente di strano, dato che l’indrottinamento televisivo e dei grandi media è riuscito a inculcare, nelle teste degli utenti piu’ malleabili e distratti, che chiunque abbia altra preferenza, piuttosto che quella imposta dal regime, sia un razzista.

Il bello arriva quando viene pubblicato un drammatico e inspiegabile comunicato di Mediaset che recita così:

Tgcom24.it e Sportmediaset.it si dissociano fermamente dalle affermazioni dal tenore e dal contenuto razzista pubblicate da Paolo Bargiggia sul suo account personale di Twitter, in particolare quelle legate alla finale mondiale tra Francia e Croazia.

Praticamente, la polizia del pensiero ha sentenziato che, se tifi per una squadra autoctona, sei razzista.

Immediata la risposta del giornalista:

“Purtroppo per i signori del comunicato segnalo che in Italia non é previsto il reato d’opinione, che la parola razza é contemplata dalla Costituzione e che il mio tweet non aveva contenuti razzisti. Mi riservo di tutelare la mia immagine nelle competenti sedi.”

Speriamo che lo faccia davvero.

L’ossessione per il politicamente corretto ha inquinato anche lo sport. Questa caccia alle streghe sta diventando pericolosa.

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