Stop immigrazione. Ora demigrazione!

di Armando Manocchia

A proposito di immigrazione clandestina, vi sono 3 fatti assodati su cui riflettere:
1) oltre a quelli che c’erano già, dal 2014 al 2017 sono sbarcati irregolarmente in Italia altri 624.689 stranieri.
2) nonostante le varie Ong “umanitarie” e le FF..AA stiano a bagno nel Mediterraneo con i compiti più svariati, questi ‘passeggeri’ irregolari sono stati prelevati sotto la voce ‘salvataggi’ e fatti sbarcare nei nostri Porti per scelta del Governo Renzi che, come faceva la #mafia, ha seguito il ragionamento del “tu fai questo per me e io faccio questo a te.”
3) questi ‘ospiti’ non sempre graditi che, come confermato dalla Corte dei Conti, costano alla collettività, sotto il profilo finanziario, la bellezza di 203 euro dì, nella maggioranza dei casi risultano non essere profughi, né rifugiati.

I dati sono incontrovertibili. I fatti sono inconfutabili. Il resto, quando non è mistificazione è strumentalizzazione o peggio: sciacallaggio.

La domanda che dobbiamo porci è: con i problemi di natura economica e finanziaria che abbiamo (tralasciando il costo sociale, identitario ecc.) credete che ce lo possiamo permettere?
Sono certo che la risposta della stragrande maggioranza di chi mi legge è NO.

Secondo i dati Frontex, gestire una singola pratica di rimpatrio avrebbe un costo medio di 5.800 euro. Se si stima che a oggi, in Italia, ci sarebbero circa 500 mila irregolari, un rimpatrio di massa arriverebbe a costare intorno ai 3 miliardi di euro. Una cifra ridicola, se si pensa che è ‘risolutiva’ e che i ‘migranti’, secondo alcuni studi, ci costano addirittura 15 miliardi all’anno. Inoltre, contrariamente a quanto dicono i mistificatori di professione, non ci pagano nessuna pensione.

Quindi, se possiamo spendere fior miliardi per mantenere dei giovani maschi alti 2 metri, tutti o quasi in età da militare, possiamo benissimo invertire il senso di marcia risparmiando miliardi e investire parte di queste risorse (ci togliamo il pane di bocca) per una sana e robusta demigrazione, ovvero per riportare in Patria – in seno alla loro civiltà, cultura e società gli stranieri che mai avrebbero dovuto essere qui.

E allora, a Salvini onori e oneri. Faccia quello che deve fare e speriamo anche che questa sia la cartina di tornasole per rimettere sui Tavoli europei tutti gli accordi e trattati sottoscritti da politicanti traditori, incapaci e corrotti che ci hanno condannato a fare la parte degli utili idioti, schiavi delle U€, un’istituzione che ci ha impoveriti, depredati, desovranizzati, e dissolti nell’esclusivo interesse della Germania o di altri poteri sovranazionali.

Ora o mai più. Se perdiamo questa opportunità, perdiamo la nostra libertà, la nostra identità e la nostra sovranità già compromessa.

Perciò, come diceva Giusti:
Dell’itala tromba
Rintroni lo squillo,
S’innalzi un vessillo,
Si tocchi l’altar.
Ai forti l’alloro,
Infamia agl’imbelli :
Sorgete, fratelli,
La patria a salvar.

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