Turchia: “L’Europa deve criminalizzare l’islamofobia”

Il ministro degli esteri turco, Mevlut Çavuşoğlu invita l’Europa a criminalizzare le critiche all’islam, che deve essere presentata solo come religione di pace.

All’inizo del mese di aprile, in occasione di un evento per la presentazione del Rapporto europeo sull’islamofobia del 2017 – pubblicato dalla ‘Fondazione per la ricerca Politica, Economica e Sociale’ – il ministro degli esteri turco, Mevlut Çavuşoğlu, ha invitato l’Unione europea, e i suoi leader, a prendere posizione una volta per tutte contro l’islamofobia per criminalizzarla anche attraverso disegni di legge.

“Non esiste un’ideologia o una terminologia chiamata ‘islamismo’, c’è un solo ‘islam’ e significa ‘pace’ “, ha dichiarato il ministro di Erdogan con fare da maestrina. E aggiungendo: “i politici populisti [d’Europa] sono sempre più impegnati nella retorica estremista, anti-immigrati, xenofoba e islamofobica per ottenere qualche voto in più”.

Çavuşoğlu, usando l’Olocausto come analogia, ha continuato: “Non c’è bisogno di rivivere Auschwitz o aspettare che i musulmani siano bruciati in camere a gas come gli ebrei”. Un azzardo forse di cattivo gusto, ma certamente non nuovo. Si tratta, piuttosto, di una grossolana distorsione della storia passata e contemporanea, modellata sull’idea che la religione islamica sia superiore alle altre religioni e che vada tutelata con leggi ad hoc.

Una grossolana distorsione, comunque, anche della storia recente. E’ l’islam, infatti, la religione che perseguita i non-musulmani, meglio noti come gli infedeli. Sono gli imam che hanno messo radici in Europa e, godendo delle libertà garantite dalle democrazie occidentali, predicano l’odio per il cristianesimo, i crociati, e una jihad sempre più violenta. E’ l’islam che a casa nostra recluta cambattenti e mette in piedi tribunali della sharia in quartieri che hanno le dimensioni di uno Stato all’interno dello Stato.

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