Il caso bollette elettriche arriva alla Commissione UE

La questione delle bollette dell’elettricità non pagate e che verrebbero recuperate, in futuro, dai distributori gravando su tutti i consumatori sotto forma di aumenti arriva alla Commissione Ue. Un gruppo di 6 eurodeputati PD guidati da Isabella De Monte ha infatti inviato un’interrogazione scritta all’esecutivo comunitario, chiedendo un suo intervento sulla questione.

“Scaricare sui consumatori gli oneri dei fornitori di energia elettrica è inaccettabile – si legge in una nota inviata dall’eurodeputata – chiediamo quindi alla Commissione europea di intervenire a tutela dei consumatori italiani. Perché non si tratta di una fake news. Non si può fare cassa accanendosi su chi è in regola con i pagamenti: è iniquo”.

I firmatari chiedono a Bruxelles di verificare “se la delibera dell’Arera non violi quanto disposto dalla Direttiva 2009/72/CE, relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica” e, inoltre, come intenda procedere “per salvaguardare i diritti dei consumatori”.

La direttiva 2009/72/CE stabilisce norme comuni per la generazione, la trasmissione, la distribuzione e la fornitura dell’energia elettrica, unitamente a disposizioni in materia di protezione dei consumatori al fine di migliorare e integrare i mercati competitivi dell’energia elettrica nella Ue. Secondo De Monte, la delibera dell’Arera crea “un meccanismo fortemente lesivo dei diritti dei consumatori, contro il quale chiediamo alla Commissione Ue di intervenire”.

L’interrogazione si basa sullo studio giuridico realizzato da Barbara Puschiasis, Presidente dell’associazione Consumatori Attivi.

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