Grecia, allarme ONU: donne violentate dai “rifugiati” nei centri di accoglienza

GINEVRA – I rifugiati nei centri di accoglienza sulle isole greche devono far fronte ad un elevato rischio di violenza sessuale, ha denunciato oggi l’Onu esprimendo grande preoccupazione per le informazioni riferite da richiedenti asilo di molestie e violenze sessuali subite nei sovraffollati centri di accoglienza delle isole greche.

L’Unhcr “ha ricevuto informazioni da 622 sopravvissuti a violenza sessuale e di genere” ed almeno il 28% dei casi si è verificato dopo l’arrivo in Grecia. Ma il numero di incidenti è verosimilmente più alto, sostiene l’agenzia Onu.
Diverse donne richiedenti asilo hanno riferito all’Unhcr di comportamenti inappropriati, molestie e tentativi di aggressioni tra le forme più diffuse di violenza sessuale e di genere. La situazione è particolarmente preoccupante nel centro di identificazione e recezione di Moria (Lesbo).

L’ONU non addossa alcuna responsabilità agli stupratori (probabilmente finti profughi,ndr) , ma si limita a dire che il problema principale è costituito dal sovrappopolamento e dal deficit di sicurezza, ha detto una portavoce Onu. L’Unhcr ha esortato il governo di Atene ad agire per ridurre il sovraffollamento e migliorare le condizioni di vita nei centri, attualmente disastrose. Pur sottolineando i recenti passi delle autorità per affrontate la situazione, l’Onu esorta la Grecia ad adottare ulteriori misure per proteggere le persone che si trovano nei campi, le donne e i bambini in particolare. Tra i passi da compiere, quelli di allestire rifugi separati per uomini e donne per evitare alle donne di dover condividere il rifugio con uomini sconosciuti o la separazione dei i bagni.

A Moria, una donna ha detto allo staff dell’Unhcr che a causa della paura non ha fatto una doccia da oltre due mesi. L’agenzia dell’Onu ritiene inoltre necessaria un’accresciuta presenza di personale per la sicurezza e per il supporto medico e psicosociale e di mediazione culturale. ANSAMED

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