“Io, il nemico, Lo combatto quando è in piedi e non quando giace per terra”

CRAXI, PERTINI E MINIMUS IL MAIALE

di GianMarco Landi

Esattamente 18 anni fa un capo socialista infamato e scacciato ingiustamente, anche con lanci di monetine dalla solita folla ignorante, oggi moriva in Africa venendo seppellito in una tomba di un cimitero cristiano affacciato sul mare, guardando con malinconia e tristezza all’Italia.
Anche per questo, dopo la battuta del sedicente intellettuale comico Gene Gnocchi su Claretta Petacci, oggi mi viene alla mente cosa scrisse Sandro Pertini, un partigiano socialista e milanese, sulle vicende di Piazzale Loreto:

“Quando mi dissero che il cadavere di Mussolini era stato portato a piazzale Loreto, corsi con mia moglie e Filippo Carpi. I corpi non erano appesi. Stavano per terra e la folla ci sputava sopra, urlando. Mi feci riconoscere e mi arrabbiai: «Tenete indietro la folla!». Poi andai al CLN e dissi che era una cosa indegna: giustizia era stata fatta, dunque non si doveva fare scempio dei cadaveri. Mi dettero tutti ragione: Salvadori, Marazza, Arpesani, Sereni, Longo, Valiani, tutti. E si precipitarono a piazzale Loreto, con me, per porre fine allo scempio. Ma i corpi, nel frattempo, erano già stati appesi al distributore della benzina. Così ordinai che fossero rimossi e portati alla morgue. Io, il nemico, Lo combatto quando è in piedi e non quando giace per terra“.

La battuta di Gene Gnocchi assimilava una donna rea di aver amato un uomo di potere ad una maiala (attribuendo questo concetto ironicamente alla Meloni). Ciò significa che una donna può essere appesa a testa in giù, senza mutande e con le parti intime seviziate, e può ritornare ad esserlo nella satira, credo, spero solo nella satira, ma anche temo… La satira fa ridere ma contiene un valore implicito oltre a quello di critica politica. Il valore é che é stato giusto considerare come una maiale una donna, anche se la Petacci era solo una donna che amava l’odiato avversario politico.

Non sono ovviamente d’accordo ma capisco che anche 73 anni dopo possano esserci tanti maiali comunisti che possano pensare di ironizzare su certe vergogne nazionali, e magari anche ridere e sghignazzarci sopra.

Gene Gnocchi è il nostro Minimus, nella Fattoria degli animali di Orwell, cioè il maiale ‘poeta’ che cantò le gesta di Napoleon. Un maiale nella più famosa opera letteraria di Orwell rappresenta l’intellettuale senza cervello e personalità, asservito al potere dittatoriale del pensiero unico violento, sporco e barbaro, che mette la sua arte al servizio della propaganda. Quasi quasi rimpiango l’odiato Dario Fo.
Che tristezza!

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One thought on ““Io, il nemico, Lo combatto quando è in piedi e non quando giace per terra”

  1. E’ stato un gesto barbaro, incxivile e disgustoso, oltre ad essere una infamia. Senza un processo…… esposti come al macello….. ma che gente è??? Incivili. E Gene gnocchi si dovrebbe vergognare per quello che ha detto.

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