Parla di uscita dell’Italia dalla UE, Santoro caccia la leader di Casapound

Scoppia la prima grana per Michele Santoro dopo appena una puntata del suo programma M. Il teletribuno avrebbe fatto saltare la partecipazione per le prossime tre puntate di Carlotta Chiaraluce, esponente di Casapound, che alle agenzie e sulla pagina di Casapound Italia parla di una vera e propria epurazione.

Nonostante la Chiaraluce avesse firmato un “regolare contratto”, Santoro ha deciso di evitare la sua presenza in studio: “Dopo le polemiche seguite alla prima puntata del programma – dice la dirigente dei Casapound – durante la quale ho toccato alcuni temi, dall’uscita dell’Italia dall’Unione europea agli affari tra De Benedetti e il Pd, che evidentemente non sono stati digeriti dalla produzione e dallo stesso conduttore, che in studio non ha esitato a interrompermi bruscamente”.

Da parte dei responsabili del programma non ci sarebbe stato un motivo valido per giustificare l’epurazione, se non uno che suona più come una scusa poco credibile:

“C’è il timore di possibili contestazioni da parte dell’Agcom, vista la mia appartenenza a Casapound. Un’apppartenenza che – fa notare la Chiaraluce – era nota sin dall’inizio e che anzi è stata il motivo principale per cui sono stata invitata”.

A questo si aggiunge che la dirigente di Casapound non era certo la sola esponente politica di Santoro, anzi: “Tra i giovani in studio sono presenti esponenti di altre forze politiche, dal Pd alla Lega. Insomma, oltre all’odiosa censura politica, ci troviamo anche di fronte a una palese violazione del contratto per la quale procederemo per vie legali”.

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