Rapimento Moro, la brigatista rossa irride le vittime: “Qualcuno mi ospita per il quarantennale?”

Dopo 40 anni dal rapimento e uccisione di Aldo Moro, ci sono ancora brigatisti come Barbara Balzerani che non hanno nessuna intenzione di pentirsi o magari dissociarsi dai crimini messi a segno sotto la stella rossa.

Come riporta il Tempo, la Balzerani oggi è libera, dopo aver scontato la sua pena nel 2011 e aver espresso il suo dispiacere per le vittime. Già compagna di Mario Moretti, il cervello dell’operazione, quel tragico 16 marzo del 1978, la brigatista “Sara” prese parte al rapimento facendo da palo in via Fani e controllando il traffico poco prima dell’arrivo di Moro e della sua scorta, trucidata dai terroristi.

A distanza di tanti anni, la Balzerani ha ritrovato la voglia di fare anche la spiritosa. Lo scorso 9 gennaio sul suo profilo Facebook si è concessa una battuta: “Chi mi ospita oltre confine per i fasti del 40ennale?”. Non sono mancate le offerte da amici e conoscenti, in un tripudio di risate macabre. Ha molto meno da ridere però Giovanni Ricci, figlio di Domenico, che quel giorno guidava l’auto di Moro e morì assieme agli altri poliziotti: “Io in passato ho incontrato la Balzerani – ha detto al Tempo – e rispetto chiunque abbia fatto un percorso riabilitativo, non odio nessuno anzi, ho sempre porto l’altro guancia, ma quelle parole sono inaccettabili. Rispetto anche il suo pensiero critico nei confronti delle ricostruzioni considerate dietrologiche, ma l’ironia no, non va bene quando si hanno morti innocenti che insanguinano le mani”.

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