Gentiloni: la nostra identità è fatta anche di inclusione e coesione

Non aver paura della nostra identità, fatta anche di inclusione e coesione. Riscoprire il valore della parola Patria, come la intendeva Giuseppe Mazzini. Non sottovalutare il grande valore di storia e cultura italiane, richiamato anche dai risultati record del turismo in Italia e delle esportazioni (la domanda interna infatti è morta, ndr).

Sono alcuni degli spunti rilevanti del discorso pronunciato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al teatro Ariosto di Reggio Emilia nell’ambito delle celebrazioni del 221° anniversario della nascita del primo Tricolore, che nacque proprio nella città emiliana il 7 gennaio 1797, quale bandiera della Repubblica Cispadana.

Gentiloni ha voluto innanzitutto ricordare il ruolo di Carlo Azeglio Ciampi da presidente della Repubblica. “Ciampi – ha detto il premier – ha insistito tantissimo nel corso del suo settennato sui simboli dell’identità italiana. E’ stata una delle missioni che ha considerato più importanti della sua presidenza. E lui ricordava che il tricolore non è una semplice insegna di stato, è un vessillo di libertà, di una libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di uguaglianza, di giustizia, nei valori della propria storia e della propria civiltà”.

Valori tutt’altro che passati d’attualità, secondo il presidente del Consiglio. “Credo – ha affermato Gentiloni – che noi abbiamo più che mai bisogno di investire sulla nostra identità, sulla nostra coesione, una specialissima coesione italiana che si fonda sulla capacità di valorizzare i nostri corpi intermedi e sulla capacità di alimentare forme di inclusione sociale, questo è il modello di inclusione e di coesione del nostro Paese. Abbiamo bisogno di investire sulla nostra identità e non dobbiamo averne paura“.

Anche perchè, ha osservato, “aver paura della nostra identità in questo momento sarebbe il modo migliore in questo momento per lasciare il campo aperto a chi su una visione distorta delle identità nazionali oggi vuole costruire tensione, odio, paura e conflitto. Noi siamo orgogliosi della nostra identità perchè sappiamo che questa identità può essere giocata in un modo completamente diverso”.  (askanews)

 

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