Parte il reddito di inclusione, anche per gli immigrati

l via il Reddito di inclusione (Rei), la misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale destinata alle famiglie più bisognose. Il nuovo sussidio nazionale, che da oggi sostituisce il sostegno per l’inclusione attiva (Sia), si compone di due parti: un beneficio economico, erogato su dodici mensilità attraverso una Carta di pagamento elettronica, e un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà. I soggetti interessati saranno identificati attraverso una valutazione del bisogno del nucleo familiare che terrà conto, tra l’altro, della situazione lavorativa e del profilo di occupabilità, dell’educazione, istruzione e formazione, della condizione abitativa e delle reti familiari, di prossimità e sociali.

DESTINATARI – Possono accedere alla misura: cittadini italiani e comunitari; familiari di cittadini italiani o comunitari, non aventi la cittadinanza in uno Stato membro, titolari del diritto di soggiorno o diritto di soggiorno permanente; cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo; titolari di protezione internazionale (asilo politico, protezione sussidiaria) che siano residenti in Italia da almeno due anni.

NUCLEO FAMILIARE – Nella prima fase il Rei non coprirà l’intera platea di persone che avrebbero diritto ad accedere all’assegno mensile, ma solo le fasce più bisognose. I beneficiari saranno inizialmente individuati tra i nuclei familiari con: figli minorenni; figli con disabilità; donna in stato di gravidanza; componenti disoccupati che abbiano compiuto 55 anni.

REQUISITI ECONOMICI – Il sostegno economico sarà riconosciuto ai nuclei familiari che rispondano a ”determinati requisiti relativi alla situazione economica”. In particolare, il nucleo familiare del richiedente dovrà avere un valore dell’Isee, in corso di validità, non superiore a 6mila euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro.

ASSEGNO – “L’ammontare dell’importo – spiega l’Inps – è correlato al numero dei componenti del nucleo familiare e tiene conto di eventuali trattamenti assistenziali e redditi in capo al nucleo stesso. L’assegno, erogato per un massimo di 18 mesi, partirà da un minimo di 187 euro per le famiglie composte da una persona e arriverà fino a 485 euro per quelle con 5 componenti o più.

REI E ALTRE MISURE – Fermo restando il possesso dei requisiti economici, il Rei è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa. Viceversa, non è compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, della Naspi o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.

PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA – A partire dal primo dicembre 2017 è possibile richiedere il Rei presso i comuni o altri punti di accesso identificati dai comuni stessi, sulla base dell’apposito modello di domanda disponibile sul sito dell’Inps.

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