Cassazione: fingere per conquistare una donna è violenza sessuale

Fingere di essere qualcuno o di ricoprire un determinato ruolo quando invece non è vero, solo per portarsi a letto una donna, diventa un reato assai grave. Lo scrive www.laleggepertutti.it

Secondo una recente sentenza della Cassazione, il reato di sostituzione di persona scatta non solo quando qualcuno fa credere di essere un altro, ma anche quando si attribuisce delle qualità che non gli spettano. E se questa finzione è finalizzata a consumare un rapporto sessuale con una persona evidentemente “credulona” e magari interessata a un secondo fine, scatta il reato di violenza sessuale. Insomma, secondo la Suprema Corte, chi finge per conquistare una donna rischia da 5 a 10 anni di carcere.

La Cassazione ricorda che il codice penale sanziona la violenza sessuale anche quando questa viene posta in essere tradendo in inganno la vittima per essersi il colpevole sostituito ad altra persona. Questo non significa solo far credere di essere una persona che non si è (Mario, ad esempio, spinge a credere di essere Giovanni), ma anche attribuirsi delle qualità o uno stato che non si ha. Difatti, il consenso al rapporto sessuale non deve coprire solo l’atto in sé ma anche l’identità della persona con cui lo si pone in essere. Vien da sé che se la persona è diversa (ipotesi di scambio fisico) o non ha le caratteristiche che la stessa ha fatto dolosamente credere all’altra con l’astuzia, non c’è alcun consenso da parte di quest’ultima. Pertanto scatta la violenza sessuale.

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