M5s e ‘Decrescita (in)felice’. “Lavarsi meno, niente deodorante e lotta all’albero di Natale”

di Paolo Emilio Russo, giornalista parlamentare  notizie.tiscali.it

Uno legge “incontro con gli stakeholders” e pensa a chissà che. Invece il giro di incontri tra i Cinquestelle e coloro che dovrebbero influenzarne la politica parte con la teoria dell’igiene etica, la scienziata per cui sarebbe bene “lavarsi meno (ma meglio)” per non dare troppo disturbo all’ambiente

In vista delle elezioni Politiche, individuato il candidato premier in Luigi Di Maio, gli esponenti del Movimento avevano annunciato una “campagna d’ascolto”, una serie d’incontri istituzionali coi vertici delle principali associazioni e movimenti attivi nel Paese. Così, nelle cornice super-istituzionale della Camera dei deputati – Sala Tatarella, per la precisione- , cominceranno questa mattina alle dieci i confronti. Ad aprire il tavolo saranno i parlamentari membri della commissione Ambiente con  i due “colossi” Wwf e Legambiente,  ma, soprattutto, con il Movimento per la Decrescita felice. Di che si tratta? “Riprendiamoci la terra. Non è una rivoluzione. Né una ribellione, come furono le comuni degli anni ’70, quando giovani di buona famiglia se ne andavano in campagna, finendo il più delle volte per tornare in città. È piuttosto la consapevolezza di quanto la terra sia importante e, se ben lavorata, anche la promessa di un futuro”, sintetizzano, sul loro sito.

La filosofia agreste del ritorno alle cose semplici, della marcia indietro rispetto all’industrializzazione e al consumismo non è nuova per quell’area politica ed aveva influenzato anche il “primo” Beppe Grillo, più ambientalista di quello che si ascolta ora. A rappresentare coloro che, al contrario di tutti gli altri partiti politici e movimenti si prefiggono come obbiettivo crescita e sviluppo, ma teorizzano la “decrescita” sarà la presidente del Movimento, Lucia Cuffaro. Nominata lo scorso aprile, è titolare di un blog – molto seguito- che si chiama autoproduciamo.it ed è stata ospite fissa ad UnoMattina, il contenitore mattutino di RaiUno. Tra un consiglio per curarsi la pelle “nel rispetto di Madre Terra” e una pubblicazione che insegna come “risparmiare 700 euro in 7 giorni”, la presidente-giornalista professa l’ “igiene etica”.

Sul sito del suo Movimento si è anche avviato un dibattito sul tema degli “unwashed”, che, poi, sono quelli che non si lavano. Cuffaro la pensa come Fulco Pratesi, storico ambientalista e presidente del Wwf, che fece molto discutere quando spiegò al Corriere che “una doccia a settimana e uno shampoo ogni dieci giorni, magari lavandosi i capelli soltanto con prodotti alternativi come argille e polveri ricavate da piante o noci” potevano bastare, che lavarsi troppo non è molto etico. Che sarà mai un po’ di sudore? “Non ho mai usato un deodorante”, garantì.

Le bombolette, si sa, inquinano. Ma allora i deodoranti roll, quelli con lo spray naturale? C’è pur sempre la plastica nel flacone. Scrive la giornalista-divulgatrice che oggi rappresenterà le sue tesi ai parlamentari grillini: “Chi lo ha detto che si debba per forza lavarsi ogni giorno? Lavarsi troppo indebolisce la pelle, sopratutto se viene fatto con detergenti aggressivi. Per non parlare dell’inquinamento delle acque e del consumo di acqua. Una cosa che faccio per ridurre i saponi ad esempio è quello di utilizzare le farine con effetto lavante, come quella di avena (per la detersione del viso, delle intimità, del corpo per rendere la pelle più luminosa) e di ceci (per i capelli come shampoo a secco)”.

Il Movimento per la Decrescita felice non si è intitolato soltanto la crociata contro l’igiene non-etica, ma conduce anche altre battaglie simboliche. La più recente, per esempio, è stata quella – morale – contro il Black Friday. Il giorno dello shopping scontato, tradizione antica americana fresca di importazione in Italia, è stato stroncato sul sito: #boycottblackdrifay, è l’hastag lanciato. “E’ nero come come il buco nero in cui finiranno tutte queste compere. Nero come il nulla in cui stiamo andando a sbattere. Nero come l’oblio di ciò che davvero conta. Nero, nero, nero! E allora perché non rispondere col verde?”, propone Maurizio Paliante, intestatario del dominio www.viveresenzasupermercato.it, che lanciava il #greenfriday. “Il verde di una passeggiata all’aperto in un parco, il verde dei soldi risparmiati. Un giorno in cui essere liberi dai bisogni indotti, dal consumo fine a sé stesso, dagli sprechi e da questa sudditanza all’avere, tutto e sempre”.

Passata quella campagna, gli ambientalisti per la decrescita della sezione piemontese ne hanno già lanciata un’altra e propone di “sostituire il proprio albero di Natale con un albero simbolico e piantare invece un albero “vero” nelle zone colpite dagli incendi“. Nello scorso autunno sono andati in fumo moltissimi ettari di bosco tra le province di Torino e Cuneo, quindi è bene correre ai ripari: “Insomma a Natale fate l’albero, ma sui monti!”, suggeriscono. Comodo per metterci le palline non è, ma sicuro l’idea può far del bene all’ambiente. Sempre che, ovviamente, qualcuno non pensi di metterci i doni sotto, a duemilametri di altitudine.

Su una proposta è quasi certo che troveranno il consenso del Movimento 5 Stelle, che li ha sempre tenuti in grande considerazione: è quella che rischia di mettere fuori legge i dentrifrici più diffusi e gli scrub per la pelle (oltre che le tabs per la lavastovoglie). Il Movimento per la Decrescita conduce da mesi una battaglia per vietare – come è accaduto in altri Paesi come la Nuova Zelanda i “microgranuli”. Si tratta delle “piccolissime particelle plastiche di derivazione petrolchimica che non su­perano i 5 mm di diametro” che vengono aggiunte ai dentrifrici e a molti altri prodotti cosmetici e, secondo quanto denunciano, “sono in grado di oltrepassare senza problemi qualsiasi sistema di filtrazione e di arrivare direttamente in mare”. La Commissione Ambiente di Montecitorio ha già discusso a fine ottobre 2016 la proposta “Introduzione del divieto di utilizzo di microparticelle di plastica nei prodotti cosmetici”, ma non se ne è fatto più niente. Riusciranno i pentastellati, dopo il faccia a faccia di questa mattina,  ad accelerarne l’approvazione finale, imponendola al resto del Parlamento nel mese rimasto da qui allo scioglimento delle Camere?

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