Lo ‘Spelacchio’ di Roma è costato quasi 50 mila euro

Spelacchio è costato 48.677 euro, tre volte di più rispetto allo scorso anno

Quarantottomila euro pagati alla ditta che aveva lavorato anche con le precedenti amministrazioni, tre volte di più rispetto allo scorso anno, con procedura negoziata (leggi affidamento diretto) e senza bando perché i tempi erano troppo stretti. Spelacchio continua a far parlare di sé e stavolta sembra sfidare ogni dogma del grillismo militante. L’alberto di Natale di Piazza Venezia, tanto criticato, è costato 48.677 euro. È una determina del Comune di Roma a mettere nero su bianco costi, motivi della spesa e tempi.

Si scopre così che il Comune di Roma si ricorda che arriva Natale, e che quindi c’è bisogno di un albero, soltanto a novembre. Non essendoci, ovviamente, i tempi per una gara, viene fatta una procedura negoziata. Al costo di 48.677,08 “si procede”, si legge nella determina, “ad un affidamento diretto individuando nella Società “ECOFAST SISTEMA srl” l’operatore economico con cui negoziare, tenuto anche conto dell’entità dell’importo previsto e della professionalità necessaria allo svolgimento del servizio in oggetto”.

L’affidamento prevede il “il ritiro, trasporto eccezionale, posizionamento di un abete di 20/22 metri circa per il Natale 2017 da collocare a Roma – Piazza Venezia, comprensivo di rimozione e smaltimento al termine delle festività natalizie“.

Tanto è bastato ieri pomeriggio per accendere ulteriormente i social. L’ironia su Spelacchio si è trasformata in rabbia nei confronti del M5s. Tanti i profili che condividono con indignazione gli articoli o la determina stessa del Campidoglio. A dare fuoco alle polveri ci ha pensato il blog RomaFaSchifo che, ricostruendo la vicenda, si pone una serie di domande che di fatto smontano le difese di questi giorni di politici e attivisti pentastellati

L’anno scorso erano appunto 15mila euro. Quest’anno però la cifra è triplicata. L’albero è venuto a costare ai contribuenti (zero contributo degli sponsor, caso più unico che raro a livello mondiale) quasi 50mila euro. Come mai? Probabilmente dopo la figura di palta planetaria dello scorso anno (il 14 dicembre il Comune dovette correre ai ripari con nuove decorazioni), l’amministrazione Raggi ha deciso di giocare d’anticipo piazzando subito nell’accordo-appalto tanti km di cavi luminosi (sebbene non risultino dall’impegnativa di spesa)? Oppure si sta pagando quest’anno il surplus di decorazioni che lo scorso anno si dovettero aggiungere a metà dicembre 2016? In ogni caso addio allo scioccamente ostentato risparmio: delle due l’una, o i bei propositi dello scorso anno erano sbagliati, oppure si è scialato oggi. Saperlo… Intanto limitiamoci a costatare le bugie nei post di Sindaca, assessora e compagnia cantante. O hanno mentito, o hanno sprecato. Dunque o è un problema politico o è un problema di Corte dei Conti. Perché se il montaggio lo fa il Servizio Giardini e le luci le paga Acea, allora perché hai pagato il triplo per i trasporti rispetto all’anno scorso?.

Spelacchio da giorni sta infiammando i profili social di tanti romani. “E’ brutto”, “non si può vedere”, “è na vergogna”, i commenti più gettonati tra chi lo denigra. “Non avete altri a cui pensar”, “è raffinato”, “è ecosostenibile”, tra i fan della sindaca e del Movimento Cinque Stelle. Fino ieri ce n’era un altro: “è sparita la mangiatoia”.

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