Criminalità, commercianti preoccupati e pronti ad armarsi

Emerge uno scenario inquietante. Secondo l’indagine Confcommercio-Gfk Italia sui fenomeni di criminalità, il 30% degli imprenditori italiani, soprattutto i commercianti, si sentono meno sicuri che in passato. E l’11% degli intervistati è pronto ad armarsi per difendersi dai banditi.

Circa un terzo degli imprenditori percepisce un peggioramento nei livelli di sicurezza per la propria attività rispetto all’anno scorso. Il dato si accentua nel Centro Italia e tra i venditori su aree pubbliche. I fenomeni maggiormente percepiti in aumento sono: l’abusivismo (in aumento per il 52% degli imprenditori) e i furti (in aumento per il 47%); seguono la contraffazione (per il 40%) e le rapine (per il 33%). Si evidenziano accentuazioni in alcuni settori: tra i tabaccai per quanto riguarda furti e rapine, tra i venditori su aree pubbliche per quanto riguarda abusivismo, furti e contraffazione. Più contenuta la crescita percepita per i crimini tipicamente collegabili alla criminalità organizzata come usura (in aumento per il 18%) ed estorsioni (per il 16%).

Negli ultimi anni, ha fatto notare la Confcommercio, nel nostro Paese si è registrato un fortissimo calo degli omicidi (-35,6% in otto anni) e un calo molto più contenuto dei reati contro le imprese (-0,9% dal 2010) e contro le famiglie (-2,5%), ma a sentirsi più insicuri sono, tra gli altri, il 46% degli ambulanti, il 39% dei benzinai, il 32% dei venditori di generi alimentari. La percezione però non collima. Gli imprenditori considerano in aumento i furti, la contraffazione (per il 40% degli intervistati) e le rapine (per il 33%). Non solo. Un imprenditore su 4 (il 23%) ha avuto un’esperienza diretta o indiretta con la criminalità, percentuale in crescita rispetto al 15% del 2014, al 16% del 2015 e al 19% dell’anno scorso.

Molti imprenditori hanno deciso di cercare delle contromisure: l’81% degli imprenditori (a fronte del 75% del 2016) ne ha adottato almeno una, ovvero telecamere e sistema di allarme (48%), stipula di assicurazioni (36%), denuncia (29%) o vigilanza privata (25%). E poi ci sono quelli pronti ad armarsi. Uno su dieci.

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