Francia: “Convertitevi all’Islam o finirete all’inferno”: minacce alle suore di Verdun

LE SUORE DI VERDUN

di Giampaolo Rossi


Venerdì 10 Novembre, poco prima delle 17, due uomini bussano alla porta del Monastero delle Suore Carmelitane di Verdun nella Francia dell’est.

Una della dodici sorelle che lì vivono, apre loro la porta. Gli uomini si presentano come fedeli desiderosi di condividere la parola del Signore e chiedono di poter partecipare ai Vespri. La suora acconsente secondo quel dovere di ospitalità e condivisione che da sempre caratterizza la funzione monastica nella cristianità.

Una volta dentro la cappella, inizia la recita dei Salmi: ma qualcosa non va. I due uomini iniziano a pregare in arabo e a voce alta. Poi uno di loro si alza e interrompe la preghiera definendosi un “Annunciatore” e, alle suore spaventate, avverte che andranno all’inferno se non si convertiranno all’Islam. Poco dopo i due musulmani se ne vanno non prima di aver scritto nel libro degli ospiti: “Allah Akbar”.
Partono le indagini e i due uomini vengono arrestati per “violenza psicologica”.

L’episodio in sé non ha un particolare risalto di cronaca sulla stampa francese; lo riporta prima un giornale locale, “L’Est Republicain”, poi qualche rimbalzo su testate nazionali.
Di fatto non c’è stata alcuna violenza fisica; nulla a che vedere con il gravissimo episodio del Luglio del 2016, quando in una Chiesa di Rouen, in Normandia, due islamisti francesi sgozzarono Padre Hamel durante la messa, mentre consacrava l’Eucarestia.

L’Imam di Verdun ha dichiarato che i due uomini erano stati allontanati dalla comunità islamica; e la polizia ha confermato che non erano segnalati come radicalizzati. Cosa ancora più grave perché dimostra come l’integralismo di matrice jihadista non è solo di una minoranza ideologizzata ma diffuso molto più di quanto si pensi tra i musulmani europei.

CONTRO EBREI E CRISTIANI
Si pone un problema evidente sulla convivenza dell’Islam in Europa non solo con il sistema di valori occidentali ma anche con le religioni storiche che abitano il continente: e il problema riguarda anche gli ebrei. Da anni si assiste ad un antisemitismo di ritorno generato dagli immigrati islamici.

Un mese fa, un’inchiesta di Le Monde documentava la fuga degli ebrei francesi a causa del “quotidiano antisemitismo” che sono costretti a subire nelle zone urbane ad alta concentrazione islamica. Un terzo degli atti di razzismo in Francia è compiuto contro la comunità ebraica che rappresenta appena l’uno per cento della popolazione. Ma nessuno ne parla.

Ma anche gli episodi di intolleranza religiosa verso i cristiani, come questo di Verdun, iniziano a manifestarsi. Attacchi alle Chiese o minacce o comunque atti di intimidazione.

D’altro canto la persecuzione dei cristiani in molti paesi islamici dovrebbe far capire l’aggressività insita nella religione di Maometto.

Secondo uno studio del Center for the Study of Global Christianity, 90 mila fedeli di Cristo sono stati uccisi per la loro fede solo nel 2016; quasi un milione nell’ultimo decennio; numeri che rendono i cristiani “il gruppo religioso più perseguitato al mondo”, ha affermato Amy Kellogg responsabile della ricerca.

E dovrebbe anche far riflettere un Occidente che fa la guerra a nazioni islamiche ma laiche come la Siria (dove le minoranze cristiane vengono tutelate e difese) e si allea a paesi oscurantisti e finanziatori del jihadismo come l’Arabia Saudita (dove i cristiani non hanno libertà di culto e vengono perseguitati).

SVEGLIARSI O FINIRE ALL’INFERNO
L’episodio di Verdun è l’ennesimo campanello di allarme dei rischi dell’Islam aggressivo e intollerante che in Europa si rafforzerà grazie ad una immigrazione di massa e a politiche suicide come lo Ius Soli, trasformando nel giro di qualche decennio l’assetto demografico del continente.

L’ideologia multiculturale e l’immigrazionismo di massa imposti dall’élite globalista (e accettati supinamente da Papa Francesco e dai vertici della Chiesa cattolica) esporranno i cristiani a rischi e pericoli anche qui in Europa.

Diventare minoranza perseguitata o “convertirsi per non finire all’inferno”: è questo il destino per i cristiani d’Europa?

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