Eutanasia: questura vieta manifestazione ‘pro-life’, ma non quella dei radicali

I pastafariani, sostenitori del radicale Cappato (la presse)

Il giorno 5 maggio scorso un gruppo di militanti di associazioni pro-life avevano organizzato un presidio davanti al tribunale di Milano per protestare contro la decisione dei PM di archiviare il procedimento penale nei confronti di Marco Cappato (per il caso DJ Fabo).
Io stesso avevo fatto la segnalazione in Questura, come si può vedere dal documento allegato.
Quando siamo arrivati sul posto, abbiamo cercato di metterci sul marciapiede davanti all’ ingresso del tribunale, ma le Forze dell’ ordine presenti ci hanno detto che non era possibile e dovevamo spostarci dall’ altra parte della strada. Cosa che abbiamo fatto.

Peccato che Mercoledì scorso, 8 novembre, in occasione della udienza per il processo al leader radicale, i sostenitori di Cappato erano presenti con i loro striscioni e megafoni proprio sul marciapiede antistante l’entrata del tribunale. E nessuno li ha mandati via.
Come mai una cosa che a noi era stata vietata, a loro è stata permessa? Due pesi e due misure?
Difendere la morte e l’ illegalità è più importante e “Politicamente corretto” che difendere la vita e le leggi italiane?

dott. Angelo Mandelli

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