«Ti taglio la testa e ti strappo il cuore con le mani». Violenze alla moglie italiana e al neonato

STIENTA – La conoscenza, l’innamoramento, la convivenza e poi il matrimonio. Giovani, lei italiana, lui straniero. Ma poi sono iniziati i problemi, l’uomo è diventato violento, sia con la moglie che con il figlioletto neonato. Ora lui è stato rinviato a giudizio per il reato di maltrattamenti e a metà marzo inizierà il processo. Lo scrive il Gazzettino.

Ieri mattina davanti al giudice Mondaini è stata celebrata l’udienza preliminare con la donna costituitasi parte civile con l’avv. Anna Osti che sta curando anche la separazione della ragazza dal marito manesco.

LA CONVIVENZA
Teatro della vicenda una piccola abitazione di Stienta dopo la coppia viveva. Dall’agosto 2014 – dopo due soli mesi di convivenza – sono iniziati i soprusi: calci e schiaffi, capelli strattonati, colpi sul volto tanto da causare un occhio nero in un’occasione e un labbro rotto in un’altra. Un crescendo di violenza, attacchi d’ira improvvisi con la ragazza che ha deciso anche a tagliarsi i capelli per evitare di essere strattonata. In un’occasione l’uomo avrebbe anche preso a morsi la giovane moglie che a volte andava a casa della madre dove lui la raggiungeva a riprenderla. L’incubo è continuato anche quando la ragazza è rimasta incinta e addirittura in qualche occasione ne ha fatto le spese il neonato, strattonato perché piangeva e ciò irritava l’uomo. Maltrattamenti e pure minacce di andarsene nel proprio paese straniero insieme al bambino. La giovane donna – nel luglio 2016 – è stata anche minacciata con un coltello: «Ti taglio la testa e ti strappo il cuore con le mani»

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