Marra: “Illegittimità della mistificazione come strumento per raccogliere consensi”

di Alfonso Luigi Marra

Se uno sfrutta il titolo di generale dei carabinieri per affermare, in forme pittoresche e veementi, cose false, come quella che esisterebbe una sentenza della Corte Costituzionale che consentirebbe di cacciare i parlamentari, è ovvio che la gente, disperata, accorra.
Il problema è che è falso, perché la Corte, pur nel censurare la legittimità di quelle elezioni, ha fatto mille distinguo che non consentono di fare proprio un bel niente, sennò noi e le opposizioni non stavamo aspettando Pappalardo..
Un individuo, costui, che usa sistematicamente questo trucco, come quando si è inventato gli ‘arresti popolari’ dei deputati in base all’art. 338 del cpp.
Un’invenzione con la quale ha ingannato mezza Italia, causando poi che, vari forconi, molti dei quali mi hanno conferito l’incarico di difenderli, siano finiti sotto processo.
Denunciati dall’autorità tra i quali, non so perché, non c’è Pappalardo, che ha redatto e presentato la denuncia, e c’è invece Danilo Calvani che non l’ha mai firmata né presentata.
Una mistificazione anche quella dell’arresto popolare perché esso è legittimo solo quando – in assenza dell’autorità – al cittadino capiti di assistere a fatti che, a colpo d’occhio, costituiscano reati (uno stupro, un assassinio, un furto), ma non certo quando l’autorità è presente e non concorda minimamente che vada arrestato alcun deputato.
D’altra parte, se si possono arrestare i deputati o li si possono cacciare, perché non lo fa lui, questo signore, anziché mettere nei guai la gente in buona fede che ci casca?

8.9.2017, Alfonso Luigi Marra

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