Strage Barcellona, la cellula jihadista nella casa dell’imam

Ripoll è una cittadina di 10 mila abitanti a nord di Barcellona, a pochi chilometri dal confine con la Francia. Una comunità schiva, dove si parla solo catalano e si fa campagna per il ‘sì’ al referendum sull’indipendenza della Catalogna. Da tempo qui vivono molti marocchini, una volta impiegati nel settore tessile, oggi venditori nei mercati della zona. E’ in questa comunità che l’imam del paese, Abdelbaki El Satty, sembra abbia reclutato giovani radicalizzandoli e dando vita alla cellula autrice dell’attentato di Barcellona. Siamo andati nella casa di Abdelbaki – ancora disperso, forse morto nell’esplosione della casa di Alcanar dove stava organizzando l’attacco – e abbiamo incontrato il suo coinquilino: Nordden, anche lui marocchino, 45 anni, che ha chiesto di non essere ripreso in volto. Ecco il suo racconto

di Giulia Destefanis

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