Migranti: le Ong non firmano il codice di condotta

Soltanto Save the Children, tra le organizzazioni non governative presenti nel pomeriggio al Viminale, ha firmato il Codice di condotta per le Ong stilato dal ministero dell’Interno. Sia Msf che la tedesca Jugend Reptet, le uniche altre Ong presenti all’appuntamento al Viminale, si sono infatti rifiutate di siglare l’intesa.

SAVE THE CHILDREN – “La decisione di firmare è arrivata dopo una valutazione all’interno dell’organizzazione a livello nazionale e internazionale ed è unicamente dettata dalla volontà di garantire continuità alle operazioni di salvataggio, in modo trasparente e ristabilendo il giusto clima di fiducia e collaborazione”. E’ quanto afferma Valerio Neri, direttore generale di Save the Children, spiegando il sì alla firma del Codice di condotta.

“Save the Children ha firmato il Codice proposto dal ministero dell’Interno, impegnandosi ad aderirvi nel rispetto della propria procedura internazionale di Safety and Security volta alla sicurezza e salvaguardia dei beneficiari e dello staff in tutte le attività di programma ovunque nel mondo – specifica Neri – Le attività di ricerca e salvataggio in mare della Vos Hestia, sin dall’inizio delle operazioni nel 2016, si sono svolte con modalità operative corrispondenti alla gran parte delle indicazioni contenute nel testo del Codice di Condotta”.

Save the Children assicura che “monitorerà costantemente che l’applicazione del nuovo Codice di Condotta non ostacoli l’efficacia delle operazioni di ricerca e salvataggio in mare da parte delle ong” e si dice “rammaricata del fatto che non si siano create le condizioni necessarie per l’adesione di tutte le ong al Codice di Condotta”, esprimendo “pieno rispetto per tutte le posizioni espresse sulla base delle diverse identità e prassi”.

L’organizzazione conferma “l’impegno alla maggiore collaborazione possibile con tutti i soggetti, istituzionali e non, coinvolti nelle operazioni, al fine di garantire la massima protezione alle persone in pericolo e soprattutto alle più vulnerabili, come i bambini. L’imperativo assoluto rimane quello di salvare le vite umane in mare”, ribadisce Save the Children. ADNKRONOS

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