I migranti sono un costo per le casse dell’Inps

“Qualche settimana fa il presidente pro tempore dell’Inps, Tito Boeri, presentando una non meglio definita ‘simulazione’ aveva sentenziato: la chiusura delle frontiere ai cittadini extracomunitari fino al 2040 potrebbe costare alle casse dell’Inps 38 miliardi. Abbiamo già risposto per le rime e in diverse occasioni a questi conti farlocchi, ma lo rifacciamo facendo nostre interessanti e competenti analisi che stanno avendo grande successo in rete”.

Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.
“Caro Tito Boeri quello che dici è falso, non è assolutamente vero che gli immigrati ci pagano e ci pagheranno le pensioni.

Analizzando la busta paga di un lavoratore straniero, con moglie priva di reddito e tre figli a carico, possiamo arrivare ad alcune considerazioni. I contributi che vengono versati all’Inps dall’azienda sono in media 479 euro (di cui 349 euro a carico dell’azienda), ma al contempo, l’Inps versa allo stesso lavoratore 317 euro per gli assegni familiari. Inoltre il lavoratore ottiene dal fisco uno sconto per detrazioni fiscali per 260 euro, quindi non versa un euro di tasse e in aggiunta riceve anche gli 80 euro.
Quindi sommando importi a debito e a credito questo lavoratore allo Stato non versa nulla ma, al contrario, prende. Infatti 479-317-260-80= -178. Tanto è vero che la sua retribuzione netta è superiore a quella lorda. Ecco, questa è una busta paga tipica di un lavoratore dipendente immigrato. Quelli che, secondo Boeri, ci pagheranno le pensioni.
Questo lavoratore non versa un euro allo Stato, grava sul welfare con il suo nucleo familiare di 5 persone usufruendo dell’assistenza sanitaria gratuita, asili nido, abitazione del Comune, scuola pubblica.

Ci potrebbero essere immigrati che pagano le pensioni: ad esempio se un ingegnere straniero arriva in Italia con moglie anche lei che lavora e tre figli a carico, se guadagna 60.000 euro lordi e la moglie 30.000 euro lordi: non otterrà assegni familiari, non avrà sconti fiscali, e anche se utilizzerà servizi pubblici li pagherà attraverso i versamenti. Questo è il genere di immigrati che dovremmo incentivare, una immigrazione qualificata che apporta valore aggiunto e know-how.
Tutto il resto, a cui fa riferimento Tito Boeri, è un costo per il Paese e per gli italiani”, conclude Brunetta.

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