Moncalieri: Operaio ruba in ditta, sequestrato con moglie e figli

I panni sporchi vanno lavati in casa, soprattutto se la famiglia è segnata da un’abitudine simile. E’ così che quattro persone, già gravate da pregiudizi penali per reati contro il patrimonio e altri reati, hanno deciso di farsi giustizia da sé pretendendo dall’operaio ladro la restituzione di quanto rubato e sequestrando la moglie dello stesso insieme a due figli piccoli.

Il sequestro

Il dipendente 38enne aveva rubato del materiale nella ditta edile per “risarcirsi” del mancato pagamento di alcuni stipendi. La vicenda è emersa a fine giugno quando all’una di notte i militari hanno controllato un furgone Suzuki Carry in Crescentino, frazione Monte. A bordo un 37enne residente in Moncalieri, un 26enne residente in Rondissone e un 38enne, l’operaio sequestrato, che riusciva a segnalare ai militari di essere vittima di un sequestro di persona, di essere stato malmenato e minacciato con un coltello e che la sua convivente 30enne era trattenuta sotto la minaccia di un’arma da altre persone all’interno di un magazzino situato a Moncalieri. Tutto vero.

La liberazione degli ostaggi

I militari della Compagnia Carabinieri di Moncalieri alle 3 irrompevano nel magazzino dove ritrovavano la 30enne che era trattenuta da un 62enne, gravato da pregiudizi penali, e dai suoi due figli di 33 e 26 anni (una donna). La successiva perquisizione del magazzino consentiva di rinvenire e sequestrare un fucile con matricola abrasa, un fucile ad aria compressa, un fucile winchester, un fucile calibro 12 ad avancarica, una pistola, due pistole giocattolo ed uno sfollagente, illecitamente detenuti.

Pertanto, il 62enne e il figlio venivano arrestati per concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione e detenzione illegale di armi, mentre la 26enne veniva deferita in stato di libertà per concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione. I due sequestratori sorpresi in auto sono anche responsabili, in concorso tra loro, di sequestro di persona a scopo di estorsione e porto di oggetti atti ad offendere.

Gli approfondimenti investigativi consentivano di appurare che gli arrestati avevano sequestrato le vittime in quanto il 38enne muratore dipendente, non avendo percepito per alcune mensilità la dovuta retribuzione dal proprio datore di lavoro, aveva sottratto dall’azienda delle attrezzature da lavoro nascondendole presso la propria abitazione in Crescentino, al fine di rivenderle e che il titolare, scoperti i furti, pretendeva di riottenere quella stessa sera tutta la refurtiva.

torinotoday.it

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