Nella “spiaggia fascista” lavorava il capo del Pd di Chioggia

La notizia di apertura del quotidiano La Verità di Maurizio Belpietro ha dell’incredibile: il capo del Pd di Chioggia lavorava nel lido fascista sul cui “pericolo eversivo” Repubblica ha messo in guardia nei giorni scorsi scatenando una campagna contro ogni traccia del Ventennio. E’ stato detto e scritto che da anni il famigerato gestore della spiaggia, Gianni Scarpa, si comportava in quel modo e nessuno aveva protestato, nessuno aveva fatto niente per denunciare il pericolo… (secoloditalia.it)

Il fatto è che, scrive Francesco Borgonovo,

“per il pericoloso stabilimento balneare lavorava pure un sincero democratico. Per la precisione il neoeletto segretario del Pd di Chioggia. Il signore in questione si chiama Terry Manfrin, ed è un giovane leone del partito”.

Non solo ma anche alcuni amici di Manfrin posseggono quote della società che gestisce il lido “nero”. Intervistato su La Verità Manfrin, che dal 23 giugno ha un contratto per lavoro a chiamata come cameriere nella spiaggia “incriminata”, si giustifica così:

“Io ho dato disponibiltà ad aiutare degli amici. Quello che tengo a precisare è che a Chioggia giravano voci da alcuni anni circa questo personaggio un po’ eclettico, ma io nulla sapevo circa i messaggi di apologia di fascismo”. Però Manfrin aveva visto il messaggio che campeggia all’entrata, quello sull’ordine e la disciplina, e non aveva detto niente. Adesso che il bubbone è scoppiato è contento della “punizione” inflitta a Gianni Scarpa perché, ripete, “il fascismo è un crimine, su questo non si transige”. E Manfrin ha già pronta la carta per riabilitarsi: “Come Pd presenteremo un odg per spiegare nelle scuole i danni che ha fatto il fascismo e i crimini che ha compiuto”.

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