Card. Bassetti: sì allo ius soli, provvedimento da sostenere e favorire

E’ un “provvedimento da sostenere e favorire”. Ciò di cui parla in un colloquio con Avvenire il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, è il disegno di legge sulla nuova cittadinanza che con lo Ius soli temperato e lo Ius culturae sta infiammando la politica.

In mezzo a prese di posizione più o meno arroventate e a tratti demagogiche, “l’unico vero sommo bene da difendere è la persona umana”, sottolinea Bassetti alla vigilia della Festa di Avvenire che si apre lunedì a Matera e che lo vedrà ospite giovedì.

“Perché la Chiesa è in prima linea da molto tempo, non certo da oggi, senza bisogno di riflettori e di prime pagine, per favorire una politica di integrazione che vada nell’interesse di tutti: dei migranti e di chi accoglie. Nell’interesse di tutti, lo voglio sottolineare con forza”, afferma il cardinale. Ciò che sta a cuore alla comunità ecclesiale e deve essere riferimento per l’intera società è l'”uomo integrale che si manifesta in ogni istante della vita: nel concepimento e nella nascita, nella scuola e nel lavoro, nelle migrazioni e nella morte”, osserva il presidente della Cei. “E potremmo andare avanti facendo mille esempi – aggiunge – per dire solo un’affermazione banale che oggi, però, merita di essere urlata a squarciagola: la cultura della vita va difesa sempre”.

Cultura della vita che va declinata anche guardando ai migranti.

“Un ospite ha bisogno di essere accolto e di essere curato. Al centro di tutto si colloca la carità, che può essere sviluppata in due modi. Una carità cristiana che ha come unica destinazione la persona umana sofferente. E una carità politica, come diceva Paolo VI, che è sinonimo di sviluppo, di integrazione e di accrescimento del Paese che accoglie”.

Verrebbe da dire: a ciascuno il suo. Alla Chiesa la carità cristiana e alla politica il compito di legiferare.

“La Chiesa – sostiene l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve – si impegna da sempre a sostenere uno sviluppo sinfonico della società. Uno sviluppo che adesso passa anche da una legge sullo Ius soli che possa favorire integrazione e partecipazione, ospitalità e promozione della persona umana. Ovviamente le leggi sono il frutto dell’incontro tra gli uomini e quindi possono essere migliorate. Alla ‘Politica’ con la P maiuscola, che guarda veramente al bene comune, il compito di trovare la soluzione migliore che riesca a coniugare responsabilità e accoglienza, e a salvaguardare tradizioni culturali e nuove sensibilità”.

(askanews)

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