Reggio Emilia, in 700 alla fiaccolata contro il sindaco e l’arrivo dei “migranti”

In 700 contro un afflusso di richiedenti asilo ritenuto eccessivo nel capoluogo e contro il sindaco Vecchi a cui era indirizzata la domanda, su uno striscione: “Da 427 a 1095, perché?”.

Sono i cittadini che ieri sera sono scesi in piazza Martiri del 7 Luglio per ritrovarsi a manifestare chiedendo risposte al primo cittadino. La fiaccolata pacifica – scrive Reggiosera –  è stata organizzata e guidata dai comitati di cittadini Ascoltare Santa Croce, Caggiati – Santo Stefano, Gardenia, Porta e Via Emilia San Pietro, Reggio Civitas, Reggio Est Sicura, Via Filzi e dintorni, mentre nessun partito o forza politica si è mostrato palesemente: nessuna bandiera o slogan (escluse le solite magliette di protesta), nella piazza solo candele e torce accese.

Persone di tutte le età hanno marciato pacificamente dalla piazza del teatro Valli fino a Piazza Prampolini, dove, davanti al comune, i cittadini hanno lasciato simbolicamente lo striscione che aveva aperto la manifestazione.  “Da 427 a 1095, perché?”. Questa la domanda, semplice solo all’apparenza, dietro a cui i cittadini hanno sfilato e che hanno voluto rivolgere al sindaco Vecchi. Erano 427 i richiedenti asilo che il comune di Reggio avrebbe dovuto accettare secondo gli accordi, 1095 è stato invece il numero che è stato accettato

Tra i partecipanti alla manifestazione, però, emergono anche altre motivazioni che vengono elencate dai partecipanti: la richiesta di più sicurezza, più controlli, la protesta contro questi numeri, considerati eccessivi. Molto diffusa soprattutto, secondo quanto dicono molti, la sfiducia in questa giunta che

“non pensa al benessere della sua cittadinanza ma a quella di poche cooperative che trovano in questi numeri un profitto contestabile, sfiducia che alcuni cittadini provano anche nella stessa manifestazione, a cui non si aspettano risposta efficace da parte della autorità competenti”

“Stasera si è dimostrato che a Reggio Emilia si è stanchi di tutelare cooperative e centri sociali, i cittadini vogliono comunque essere tutelati ed avere dei diritti, mentre a Reggio – continua a commentare uno degli organizzatori della serata – sembra che si guardi molto agli interessi delle cooperative e dei centri sociali che sono proliferate nel frattempo. È nato un business ed è evidente che dietro a queste motivazioni ci sono degli interessi economici.”

 

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