Decadono accuse di stupro contro Assange, ma i britannici vogliono arrestarlo lo stesso

LONDRA, 19 MAG – “Una vittoria per me e per i diritti umani” nel mondo. Cosi’ Julian Assange dal balcone dell’ambasciata ecuadoriana a Londra, dopo il ritiro delle accuse contro di lui da parte della procura svedese. Il fondatore di Wikileaks ha ricordato i suoi sette anni da recluso “senza incriminazione” formale come un caso di ingiustizia e ha insistito nel bollare l’inchiesta contro di lui come “politicamente motivata”.

“La vera guerra è appena cominciata”, ha aggiunto, spiegando che le autorità britanniche sono comunque pronte ad arrestarlo se lui esce dall’ambasciata. Assange ritiene che “la battaglia” per ottenere giustizia sia appena “cominciata” con l’archiviazione delle accuse da parte della magistratura svedese e critica la Gran Bretagna, per aver fatto sapere di essere pronta ad arrestarlo comunque, e gli Usa, per le accuse rivolte dal capo della Cia, Mike Pompeo, a Wikileaks di essere una organizzazione di intelligence ostile. Accuse definite da lui “inaccettabili”. (ANSA)

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