Oregon: terapia del dolore negata, malati chiedono l’eutanasia

Uno studio, pubblicato su JAMA Oncology evidenzia che  in Oregon, dove l’eutanasia è legale da 18 anni,  c’è stato un incremento annuo del 12 per cento delle prescrizioni letali tra il 1998 e il 2013, con un salto di quasi il 30 per cento nel 2015.

L’autore principale dello studio, il dottor Charles Blanke, un oncologo della Oregon Health & Science University,  ha lui stesso dato l’eutanasia a circa 65 pazienti. Ma ha rilevato delle “disfunzioni” nel sistema di morte in vigore. Molti (più del 25% dei casi) chiedono l’eutanasia perché non viene somministrata loro un’adeguata terapia del dolore, e ciò è un dato preoccupante. Anzi, Blanke parla proprio di “tragedia”.

Inoltre è stato rilevato che alcuni hanno “scelto” l’eutanasia perché il costo della chemioterapia era troppo alto: questo, secondo Blanke, è assolutamente inaccettabile. Si rende conto infatti che quindi non si tratta più di una “libera scelta”, sia in questo caso, sia nel caso in cui il paziente sia “costretto” dal dolore…

Barbara Wager e Randy Stroup sono due persone malate che lo hanno testimoniato:  è stato detto che la loro assicurazione medica non avrebbe coperto le spese per la cura del cancro, ma che il costo dell’eutanasia l’avrebbe rimborsato.

Blanke ha ammesso che anche la depressione è un problema: se – come evidenzia la ricerca – almeno tre su quattro pazienti terminali sono depressi, bisognerebbe valutare se lo stato psichico del paziente consente davvero una libera scelta.

Intanto, il tasso di suicidi assistiti complessivo dell’Oregon è del 41 per cento superiore al tasso di suicidi in USA.

Redazione  notizieprovita.it

Fonte: National Right to Life

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